Sembravano finite nel dimenticatoio e invece Renzi ha deciso di riesumarle. Stiamo parlando delle misure attualmente in discussione in Parlamento per modificare la pensione anticipata 2015 e dotare il sistema pensionistico di una maggiore flessibilità in uscita. Le parole pronunciate dal premier - che ieri a margine del consueto Cdm ha presentato il piano di rimborsi con annesso decreto INPS resosi necessario dopo la sentenza della Corte Costituzionale - ridanno speranza a categorie come quelle dei lavoratori precoci, che in manovre quali la Quota 41 e la Quota 100 vedono una delle poche chance di abbandonare anzitempo l'impiego.

Prima di ricostruire le dichiarazioni di Renzi e di commentarne dunque il tenore è però opportuno porre l'accento anche sul dl presentato dalla Lega Nord, che vorrebbe venisse istituita la Quota 64 anche per i lavoratori statali. L'idea del Carroccio è quella di destinare ai pubblici la stessa possibilità di uscita concessa ai colleghi del privato a margine della Legge Fornero. A proposito, sempre ieri il Premier ha detto chiaramente che la si modificherà. Un passo in avanti non da poco, dato che l'ex sindaco di Firenze ne aveva sempre difeso il tenore normativo.



Aggiornamenti e ultime news pensione anticipata 2015 per precoci e statali: Quota 100 e Quota 41 tornano possibili, uscite anticipate con assegni più ridotti

'Se una nonna di 62 anni vuole stare a casa col nipotino e uscire prima dal lavoro magari rinunciando a 20, 30 euro di pensione ma risparmiando i soldi per la baby-sitter, noi dobbiamo trovare un modo per dargli questa possibilità': questo il curioso ma efficace esempio col quale Renzi ha inteso spiegare verso che direzione procederà la manovra di riassetto della pensione anticipata 2015. Il premier ha parlato di sistema troppo rigido e della necessità di concedere abbandoni anticipati a fronte di assegni più ridotti. Tutte linee guida che sono già contenute in proposte concrete che il Parlamento sta vagliando da alcune settimane. Su tutte Quota 100 e Quota 41, con quest'ultima in particolare pensata per i lavoratori precoci. A chi credeva che il decreto INPS sui rimborsi avrebbe stoppato l'iter di riforma della previdenza Renzi ha dunque offerto una risposta secca (ammesso che si voglia dare credibilità al premier su un tema che fino a ieri non aveva mai trattato in pubblico in oltre 365 giorni di mandato). Si continuerà a lavorare dunque, il tempo delle promesse è ormai alle spalle. Si agirà, e pure con concretezza.



Il Cdm di ieri ha contribuito anche a rubare la scena ad altri provvedimenti che in questi giorni sono stati presentati in Parlamento. E' il caso del dl 3002 depositato presso la Commissione Lavoro della Camera e relativo alla pensione anticipata 2015 per gli statali. Il provvedimento chiede il pensionamento all'età di 64 anni per tutti i dipendenti pubblici che entro il 31 dicembre 2012 abbiano maturato l'ormai famosa quota 96. Il decreto, a firma Lega Nord, mira ad eliminare uno stato di sperequazione esistente tra pubblici e privati, dato che quest'ultimi possono già fruire del meccanismo che la Lega vorrebbe estendere ai colleghi impiegati presso le PA. La natura dei provvedimenti cui si assiste da una parte e il tenore delle dichiarazioni della politica che conta dall'altra suggeriscono come si vada sempre più assottigliando la strada che porta al contributivo puro per tutti. Con ogni probabilità nel prossimo futuro tutti noi riceveremo quanto versato nelle casse dell'INPS.