I 20 mila dipendenti delle Province in esubero che non saranno riassorbiti da Regioni e Comuni, come prevede la legge Delrio, saranno assunti dallo Stato. E' la promessa fatta dal ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, dopo l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sui tempi di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione.

L'allarme della Corte dei Conti sul personale delle Province in esubero.

A lanciare un primo allarme sull'effettiva possibilità di assorbire il personale delle Province in esubero da parte di Regioni e Comuni, era stata la Cgil, paventando il rischio che le Province non fossero in grado di pagare gli stipendi a causa delle risorse, ridotte in funzione di una riduzione di personale rimasta solo sulla carta visti i ritardi dell'attuazione della riforma prevista dalla legge Delrio.

L'allarme della Cgil è stato successivamente ripreso dalla Corte dei Conti che ha individuato le ragioni del ritardo nella ricollocazione dei 20 mila dipendenti degli enti provinciali nell'immobilismo delle Regioni. La riforma della Pubblica Amministrazione, infatti, delega le Regioni a stabilire le funzioni, e quindi il personale, devono essere trasferite dalle Province alle Regioni stesse. Finora, solo cinque Regioni hanno provveduto ad emanare la relativa legge regionale (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria e Marche) e sul ritardo delle altre, rischia di influire ulteriormente il rinnovo dei consigli regionali previsto con le elezioni del prossimo 31 maggio. La conseguenza, è che le Province si troveranno presto a dover pagare stipendi per personale che non avrebbe più dovuto essere a loro carico.

Un'ulteriore incognita deriva dalla definizione delle tabelle di equiparazione, necessarie nei casi di trasferimento di personale della Pubblica Amministrazione che prevede, per i diversi enti, retribuzioni diverse a parità di funzioni svolte. Un argomento delicato sul quale i sindacati promettono battaglia e sul quale la Corte dei Conti avrà, comunque, l'ultima parola.

Lo Stato pronto ad assumere il personale delle Province in esubero.

In questo quadro, si inserisce la dichiarazione del ministro Madia, seconda la quale 'Se le Regioni non fanno bene il loro lavoro, lo Stato ha le risorse e gli strumenti per ricollocare il personale delle Province, e a tutti i dipendenti saranno garantiti stipendio e lavoro'.

Una dichiarazione da interpretare come una spinta ad accelerare i tempi per le Regioni e a tranquillizzare i 20 mila esuberi delle Province che ancora non conoscono il loro destino, ma anche a ribadire la volontà da parte del governo centrale nel mantenere il controllo sulla riforma della Pubblica Amministrazione, considerata un punto cardine per la spending review del governo Renzi.