La Riforma della Pubblica amministrazione approda oggi, 12 maggio 2015, alla Camera dei deputati in seconda lettura e il ministro per la Pa del Governo Renzi, Marianna Madia ne fa qualche anticipazione nell'intervista pubblicata nell'edizione di ieri del Corriere della Sera. Si ridurrà al minimo il ricorso ai dirigenti esterni, ci saranno novità sulle norme che rendono gli stessi dirigenti licenziabili sulla base della valutazione continua dei loro sottoposti e sul part time per favorire la staffetta generazionale. Ma per le nuove assunzioni non ci sono i fondi necessari e il ministro si mostra ottimista sulla possibilità che la Consulta possa avanzare la legittimità sul blocco dei contratti degli statali.

Le novità della riforma Pa, oggi alla Camera dei deputati: licenziabilità, staffetta generazionale, valutazione, blocco contratti statali

Centrale nella riforma della Pubblica Amministrazione della Madia è la norma sulla licenziabilità dei dirigenti. I quali non faranno più tutta la carriera in un unico ufficio ("Anticorpo contro l'illegalità" - spiega il ministro), ma saranno valutati a seconda di come hanno svolto il proprio compito e potranno avere compiti di maggiore o di minore responsabilità. Conterà, in questo meccanismo, il sistema di valutazione e su come lo stesso dirigente avrà giudicato le persone che lavorano per lui. Se avrà messo voti uguali a tutti, ad esempio, ne uscirà danneggiato dalla commissione valutatrice e questo inciderà sull'incarico successivo.

La valutazione sarà continua e il dirigente sarà licenziabile dopo un certo tempo di cattive valutazioni a suo carico.

Sul ricorso ai dirigenti esterni, che nei Comuni è attualmente al 30%, verrà calibrata una quota più piccola solo per particolari esigenze. Il ministro interviene anche sulla staffetta generazionale, per la quale sono stati aboliti il trattenimento in servizio e l'affidamento degli incarichi dirigenziali ai pensionati e sui nuovi concorsi, che saranno calibrati in base ai reali fabbisogni.

Infine, sulla possibilità che il blocco dei contratti pubblici possa essere spazzato via da una sentenza della Consulta come è avvenuto per il mancato adeguamento delle pensioni, Madia spiega: "C'è già stata una sentenza che ha convalidato il blocco (che dura dal 2009) purché temporaneo e indirizzato a meccanismi solidaristici per l'Italia. Inoltre abbiamo dato 80 euro a chi guadagnava meno e sostenuto gli ammortizzatori sociali. Dopo la crisi apriremo un tavolo sui contratti".