Si sono chiuse ieri le audizioni al Senato sul ddl di riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini e l'incontro con i sindacati non è andato a buon fine, sembra, infatti, che non vi sia stata alcuna convergenza su nessun punto: restano inalterate le richieste del mondo della Scuola che vertono essenzialmente su tre punti. In primo luogo l'allargamento del piano assunzioni ai docenti abilitati e selezionati (TFA, PAS e SFP); in secondo luogo la limitazione dei poteri e dei benefici del preside-padrone; infine la riapertura del dialogo sul contratto nazionale dei docenti.

Se il governo Renzi non indietreggia di un passo, bisogna sottolineare che il mondo della scuola stia mettendo in campo sempre nuove forme di protesta. L'idea è che la partita si giochi al Senato, che fondamentale sia il risultato alle Elezioni Regionali 2015 per capire la forza della maggioranza renziana, che si tratta di una battaglia democratica e di civiltà.

Referendum e sciopero libri di testo: proteste contro la riforma scuola 2015 di Renzi, news 29-05

Le due nuove forme di protesta contro la riforma scuola 2015 di Renzi riguardano due iniziative che sono partite spontaneamente sul web e che già stanno avendo importanti feedback. In primo luogo, è stato sancito il blocco dell'adozione dei libri di testo, una maniera da far inceppare le procedure scolastiche di fine anno: la protesta sta funzionando, dal momento che gli stessi editori hanno deciso di scendere in campo a favore della mobilitazione, pur sottolineando che in questo modo non si fa altro che colpire il settore dell'editoria scolastica già in profonda crisi.

La seconda idea riguarda una raccolta firme per un referendum abrogativo della legge sulla riforma della scuola: la proposta, evidentemente, serve soltanto a fare pressione sul governo Renzi e sulle forze parlamentari, dal momento che si tratta di un'iniziativa assolutamente prematura, dal momento che la riforma non è divenuta ancora legge.

Flash-mob, sciopero scrutini ed altro: news riforma scuola Renzi per il 2015 al 29 maggio

Sono molte le iniziative individuali e locali contro la riforma scuola 2015 di Renzi: a Capua, ad esempio, c'è stato un flash-mob, durante il quale i partecipanti marciavano con la Costituzione in mano; vi sono mozioni di sfiducia inviate al Miur contro la riforma- secondo le indicazioni dell'Anief; a Viareggio c'è stata una catena umana e a Palermo una chiamata per un nuovo flash-mob.

Insomma, sembra che il mondo della scuola bocci completamente la riforma e che la battaglia possa ancora proseguire: la sensazione è che al Senato si possa realmente emendare il testo e così la battaglia si sposta anche sui social con tweet continui a rappresentanti politici e pressioni costanti da parte della società civile che chiede un cambiamento radicale. I punti sono tre: allargamento del piano assunzioni; limitazione dei poteri del preside-padrone; riapertura del dialogo sul contratto nazionale.

È tutto con le news al 29 maggio sulla riforma scuola Renzi per il 2015. Per continuare a ricevere aggiornamenti sulla questione, il consiglio è di cliccare sul pulsante "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo