Con l’entrata in vigore, dal gennaio 2015, del nuovo Isee, migliaia di studenti universitari si sono improvvisamente ritrovati esclusi dalla possibilità di accedere alle borse di studio. Sono in fase di chiusura, infatti, i bandi delle Università per l’assegnazione delle borse di studio per l’anno 2015/2016, ma è già possibile, dai dati a disposizione, verificare un calo medio delle domande del 25 per cento dovuto principalmente alla modifica del calcolo dell’Isee cui non è corrisposta una variazione dei parametri per l’assegnazione dei sussidi.

Borse di studio: il nuovo Isee penalizza gli studenti

Il fattore di calcolo dell’Isee che ha portato all’esclusione di migliaia di studenti dalla possibilità di ottenere una borsa di studio, è l’Ispe, l’indicatore della situazione patrimoniale. Per il calcolo dell’Ispe, infatti, sono state considerate le case di proprietà secondo le valutazioni risultanti dall’Imu e non dall’Ici, con un effetto di rivalutazione che ha portato molti studenti a superare la soglia sei 33mila euro fissata dalle Università per l’ottenimento della borsa di studio. Molto esemplificativo in proposito è l’esempio riportato dal settimanale L’Espresso secondo il quale un immobile con 500 euro di rendita catastale è passato da un valore di 75euro, secondo i parametri Ici, ai 120euro dell’Imu, con conseguente innalzamento dell’Ispe e, quindi, dell’Isee.

Gli effetti del nuovo Isee sulle borse di studio era in realtà atteso, tanto che lo stesso Ministero del Lavoro stimava un 10% di aventi diritto in meno, ma quanto hanno potuto verificare gli studenti a proprie spese è ben più pesante. I dati diffusi dalle Aziende per il Diritto allo Studio riferiscono di un calo di richieste addirittura del 30 per cento in Puglia e del 25 per cento in Toscana che nell’80 per cento dei casi è dovuta proprio al venir meno del requisito del reddito.

#iononrinuncio: la petizione della Rete della Conoscenza

La situazione è stata denunciata dalle associazioni degli studenti universitari, in particolare dalla Rete della Conoscenza che ha aperto una pagina Facebook per raccogliere le testimonianze di chi, da un giorno all’altro, si è trovato escluso dalla possibilità di richiedere una borsa di studio pur non avendo avuto variazioni di reddito.

Ma le iniziative non si limitano alla raccolta di testimonianze. E’ stata infatti lanciata una petizione, #iononrinuncio, con la quale gli studenti della Rete della Conoscenza chiedono:

  • l’intervento del Ministero per l’abolizione dell’Ispe come parametro per l’accesso alle borse di studio;
  • l’innalzamento della soglia Isee dagli attuali 21mila ai 23mila euro;
  • una sanatoria per quanti, quest’anno, rientrano nei parametri Isee ma risultano esclusi secondo quelli Ispe;
  • esenzione delle tasse universitarie per coloro che, non ottenendo una borsa di studio, hanno comunque un Isee inferiore a 23mila euro.

A sostegno della petizione #iononrinuncio sono annunciate, nei prossimi giorni, manifestazioni ed assemblee in tutte le Università.