Regime dei minimi, il governo ci ripensa. L'esecutivosta meditandodi rivedere il nuovo regime di tassazione agevolata (ri)portando il limite massimo di reddito a 30 mila euro: lo ha annunciato negli scorsi giorniLuigi Casero, viceministro dell'Economia, nel suo intervento alla XI Conferenza della Cassa di Previdenza Forense tenutasi al Palacongressi di Rimini. Questa revisione dovrebbe arrivare con l'approvazione della prossima legge di stabilitàe diventare effettiva a partire dall'anno 2016. Ricordiamo che, sulla stessa linea, il governo Renzi aveva già prorogato a tutto il 2015 (fino al 31 dicembre) la possibilità di aderire al "vecchio" regime dei minimi, con il quale le partite Iva potevano usufruire del regime fiscale agevolato al 5%.

L'obiettivo è soprattutto quello di favorire i piccoli professionisti, "uno dei punti di forza del Paese" secondo Casero, visti troppo a lungo - e a torto - solo come "un peso" per lo Stato. Se le sue promesse troveranno effettiva conferma nella legge di stabilità, il 2016 dovrebbe quindi vedere la reintroduzione del regime forfettario con aliquota al 5% per i primi 5 anni di attività, ristabilendo per la categoria dei professionisti la soglia di 30 mila euro (dai 15 mila attuali) e, è bene sottolinearlo, senza limiti legati all'età. Secondo le ultime stime, il raddoppio della soglia del volume d'affari andrebbe ad interessare circa 1 milione e 800 mila partite Iva e nuove attività, in un'operazione il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 200-300 milioni.

A confermare le sue parole, sempre nell'ambito della Conferenza, è stato anche Enrico Zanetti, sottosegretario all'economia, che ha riferito inoltre come il governo sia al lavoro per "creare un vero e proprio tax day unico" a beneficio soprattutto delle piccole attività oberate dagli adempimenti burocratici. Promesse importanti che dovranno ora trovare conferma nei fatti, come sperano i moltissimi liberi professionisti e le Pmi italiane. Si attende quindi con impazienza la legge di stabilità.