Arriva il via libero definitivo all'emendamento discusso in Commissione bilancio e relativo alla questione del pensionamento anticipato con l'opzione donna. A darne notizia è l'ANSA, tramite un'informativa lanciata sul proprio sito, con la quale riporta l'esito dell'intervento correttivo posto in essere dall'esecutivo all'interno della legge di stabilità 2016. Entrando nei dettagli, si scopre come il meccanismo di quiescenza sarà oggetto di un attento conteggio di monitoraggio. Le risorse che non dovessero essere utilizzate rispetto alle attuali previsioni di spesa potranno così essere speseper favorire l'uscita dal lavoro alle lavoratrici che sono soggette al nodo dell'aspettativa di vita, essendo nate nell'ultimo trimestre del 1957 o del 1958.

La scadenza dell'azione di monitoraggio è fissata per il 30 settembre di ogni anno, in modo da poter valutare l'apertura dell'Inps alle nuove richieste di pensionamento.

Riforma pensioni e opzione donna: emendamento raggiunge mediazione

Secondo il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, l'emendamento rappresenterebbe una mediazione tra le esigenze di copertura finanziaria espresse dai tecnici e le richieste di prepensionamento anticipatoespressedalle lavoratrici. D'altra parte, l'esponente della Minoranza Dem si dice convinto "che i 2,5 miliardi per le 36000 donne sono stati sovrastimati, e quindi èscontato che ci sarà una proroga così come è accaduto in passato con le norme sulle salvaguardie".

Tanto che si contempla anche una possibile sovrastima rispetto alla totalità della platea delle lavoratrici opzione donna: "qualora l'attività di monitoraggio dovesse risultare un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa [...] verrà disposto l'utilizzo delle risorse" con interventi che manterranno "analoghe finalità di tipo previdenziale".

Che sia il possibile presupposto per una continuazione dell'opzione donna anche nei prossimi anni?

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