Bisogna attendere la giornata del 6 dicembre per l'inizio dell'esame degli emendamenti alla legge di stabilità 2016 comprendente quelli sulla riforma delle pensioni per il 2016. Il governo Renzi ha deciso di prendere altro tempo per valutare a pieno gli interventi di modifica da inserire e per gli emendamenti da presentare; i nodi da sciogliere sono parecchi e non riguardano soltanto la previdenza: in primo luogo, si discute di esodati, opzione donna e no tax area – su questi punti il governo sembra restio a presentare modifiche sostanziali; in secondo luogo, restano aperte le questioni riguardanti gli incentivi per lo sviluppo del Meridione, il quale, dati alla mano, presenta un'economia più debole della Grecia; infine, il patto Stato-Regioni e il problema dei tagli alla sanità e agli enti locali.

Esodati, donne e no tax area: ultime news 4 dicembre riforma pensioni

In una intervista, Cesare Damiano ha presentato gli emendamenti del PD alla legge di stabilità sulla materia della riforma delle pensioni 2016. Innanzitutto, si parla della correzione della misura sull'opzione donna, in maniera tale da permettere anche alle nate nell'ultimo trimestre del '58 di poter accedere al beneficio – intanto è giunta la dichiarazione del vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera, Walter Rizzetto, che ha sottolineato come non vi sia spazio nella legge di stabilità 2016 per un intervento di proroga dell'opzione donna al 2018. Un altro punto ritenuto fondamentale per Cesare Damiano è quello riguardante la no tax area: l'emendamento è pronto e chiede esplicitamente l'anticipo al 2016 come forma di sostegno ai pensionati.

Infine, torna ancora una volta in primo piano la vicenda degli esodati: l'emendamento presentato dal PD chiede un allargamento della platea, anche se Cesare Damiano constata amaramente che, comunque vadano le cose, ci saranno da tutelare perlomeno altri 20mila lavoratori – le sue parole contraddicono quelle di Giuliano Poletti, il quale ritiene che con la settima salvaguardia dovrebbe essere chiusa la procedure per gli esodati: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

La vertenza sindacale del 17 dicembre e le ultime notizie sulla riforma pensioni

Sulla questione della previdenza e della mancata riforma delle Pensioni per il 2016, sono intervenuti in maniera unitaria i tre sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) i quali hanno lanciato l'iniziativa per il 17 dicembre in vista della costruzione di una vertenza unitaria da presentare al governo Renzi.

Ad intervenire nella giornata di ieri è stato Barbagallo della Uil, il quale ha lanciato il suo piano di riforma delle pensioni: in primo luogo, introduzione di una flessibilità in uscita in un range d'età compreso tra i 63 e i 70 anni; in secondo luogo, interventi strutturali per i cosiddetti lavoratori precoci e per coloro che svolgono attività usuranti; il terzo punto riguarda la cancellazione dei costi per le ricongiunzioni tra le diverse gestioni pensionistiche; il quarto punto concerne la situazione delle donne che hanno visto crescere di più di 10 anni la propria età pensionabile; infine, un intervento sulla previdenza complementare. Per approfondimenti sulla materia pensionistica e aggiornamenti sulle politiche del governo, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.