A partire da domani martedì 1 dicembre inizierà l'analisi degli emendamenti alle misure di riforma delle Pensioni 2016 contenute nella legge di stabilità alla Commissione Bilancio alla Camera. Il primo punto che sembra essere assodato è che, per il momento, non vi sarà la possibilità di inserire alcun provvedimento di flessibilità in uscita, mentre è su questioni particolari che si cerca di incidere: innanzitutto la proroga dell'opzione donna e la cancellazione della norma sull'aspettativa di vita che impedisce il raggiungimento del requisito alle nate nell'ultimo trimestre del '58; in secondo luogo, un allargamento quanto più ampio possibile della platea della settima salvaguardia; infine, la possibilità di cumulare gli anni della laurea con il congedo di maternità.
Le polemiche, però, non sono per nulla sopite e sulla questione è intervenuto nuovamente Giuliano Poletti, ribadendo la linea del governo Renzi e la strategia da seguire – sconfessando di fatto anche lo stesso Tito Boeri; sempre su quella che viene a volte chiamata 'emergenza democratica' è intervenuto il deputato SEL ed ex sindacalista FIOM, Giorgio Airaudo.
Giuliano Poletti e la strategia del governo Renzi sulla riforma pensioni 2016
In un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Otre, il ministro Poletti ha ribadito qual è la strada che il governo Renzi intende percorrere sulla questione della riforma delle pensioni per il 2016. Il primo punto che sottolinea è che l'esecutivo deve tenere conto dei vincoli di bilancio per i quali è impossibile lavorare sulla previsione di risparmio e che i conti devono tornare all'interno della stessa annata, questo il motivo per cui risulta impossibile, per il momento, parlare di flessibilità in uscita.
Sulle altre questioni, il ministro è convinto che il part-time sia una prima soluzione importante, perché trasforma le logiche dell'orario di lavoro, mentre sugli esodati ribadisce che la settima salvaguardia sarà l'ultima: a suo dire, non bisogna confondere la situazione dei 'veri' esodati con coloro che, a vario titolo, hanno subito penalizzazioni con la riforma pensioni Fornero.
Sul piano Boeri, infine, le dichiarazioni sono molto chiare: il bocconiano fa il suo lavoro, quello di fare proposte per la sostenibilità del sistema previdenziale, ma sta al governo prendere le decisioni di carattere politico ed economico: il contributo sugli assegni superiori ai 3.500 euro lordi è difficile che si possa realizzare.
Airaudo e la crisi democratica: ultime news riforma pensioni 2016
Il deputato SEL ed ex-FIOM, Giorgio Airaudo è intervenuto sulla questione della riforma delle pensioni messa in campo dal governo Renzi. La sua critica verte, oltre che sul merito, anche sul metodo; le sue parole sono chiare: se la Camera vota all'unanimità disposizioni in merito a esodati, Quota 96 e ferrovieri e il governo non recepisce le indicazioni del Parlamento, allora c'è un problema chiaro di scelta politica e di gestione democratica del rapporto tra poteri dello Stato: l'esecutivo ha preferito 'spendere' i soldi in altra maniera e non seguendo le esigenze 'umane' di coloro che si trovano in uno stato di difficoltà. Il governo, dunque, ha delle responsabilità politiche sulle scelte che si stanno compiendo, il problema non è strettamente di sostenibilità economica e finanziaria ma di scelta su cosa investire e intervenire.
La battaglia sugli emendamenti sarà dura, anche se si tratterà soltanto di 'pezze' e di piccoli correttivi che incideranno poco sulla situazione preesistente. Per aggiornamenti e approfondimenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.