Bene l'avvio del confronto sulla seconda fase della riforma Pensioni, diverse invece le criticità rispetto alle misure previste nella legge di Bilancio 2017, a partire dall'Anticipo pensionistico fino ai benefici per i lavoratori precoci. Così, in estrema sintesi, la pensano i leader delle organizzazioni sindacali che oggi si sono confrontati sulla riforma pensioni con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e con il consulente economico della presidenza del consiglio Marco Leonardi, incaricato dal premier a seguire l'evolversi del confronto sulla riforma pensioni e i provvedimenti per l'attuazione delle misure previste nella manovra economica e finanziaria per il 2017.

Ecco le prime dichiarazioni dei leader dei sindacati dopo l'incontro di oggi con il governo e in attesa della prossima riunione già convocata da Poletti per il prossimo 9 aprile.

Pensioni, Uil: ancora due nodi per Ape sociale

"Abbiamo finalmente - ha dichiarato il segretario generale della Cgil dopo l'incontro di oggi con il ministro del Lavoro - aperto la discussione sulla fase due e sulle pensioni per i giovani". Giovani e donne saranno al centro della seconda fase di interventi per la revisione del sistema previdenziale attualmente disciplinato dalla tanto discussa legge Fornero che le opposizioni chiedono di abolire una volte per tutte. "Da lungo tempo - ha sottolineato Susanna Camusso - poniamo il tema sulla prospettiva previdenziale per i giovani".

Positivo dunque l'avvio della discussione sulla fase 2 della riforma pensioni, ma permangono criticità rispetto all'attuazione della fase 1, a cominciare dall'Anticipo pensionistico. "E' vero - ha detto il segretario del sindacato rosso - che c'è stato un metodo positivo, ma il pezzo di carta dei decreti attuativi - ha sottolineato - non lo abbiamo ancora visto".

Il ministro Poletti ha spiegato oggi che i decreti sono in via di definizione e che l'Ape partirà dal primo maggio, sia quello sociale che quello volontario.

Cisl: non vanificare portata innovativa dell'intesa

Per esprimere un giudizio complessivo la Camusso aspetta di leggere i decreti. "A quel punto - ha detto -trarremo una valutazione conclusiva".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Cisl e la Uil. "Abbiamo posto due problemi", ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, cioè "la difficoltà per l'interpretazione della norma sui contratti a termine - ha spiegato - e la richiesta di sei anni continuativi di contributi previdenziali per i lavori gravosi per l'accesso all'Ape sociale". "La fase uno dell'intesa sulla previdenza - ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, si chiude con luci ed ombre. La scrittura delle norme nella legge di Bilancio - ha detto a margine dell'incontro di oggi - ne ha ridotto la capacità di raggiungere una platea più ampia. Ma resta la straordinaria positività di un intervento - ha aggiunto il dirigente sindacale vedendo il bicchiere mezzo pieno - che dopo molti anni individua strumenti per una gestione più flessibile delle uscite dal lavoro verso la pensione".