Le domande per poter fruire delle opzioni di pensionamento flessibile presenti all'interno del nuovo pacchetto di riforme previdenziali partiranno dal primo maggio e saranno presentabili fino al 30 giugno 2017. È questo al momento il dato certo dal quale partire per poter fare il punto della situazione in merito all'Ape sociale ed alla quota 41 in favore dei lavoratori precoci. Resta invece molto più complicato capire quale sarà l'effettiva platea dei potenziali beneficiari. Sono stati gli stessi sindacati ad aver sospeso il giudizio, in attesa di poter leggere il testo definitivo dei decreti attuativi.

Provvedimenti che in realtà erano attesi fin dall'inizio del mese in corso e che dovrebbero necessariamente arrivare nei prossimi giorni, stante la scadenza di avvio dell'operazione, che resta dietro l'angolo. Le ipotesi tecniche parlano di una platea potenziale di 35mila domande per l'APE sociale e di 25mila per i lavoratori precoci, per quanto concerne l'anno in corso. I vincoli però non mancano, mentre le richieste effettive potrebbero essere anche superiori. Vediamo insieme perché e con quale possibile impatto per i lavoratori che chiedono di anticipare l'accesso alla pensione.

Pensioni e legge di bilancio 2017: verso un accesso "a rubinetto"?

Nel corso delle ultime settimane, la contrattazione tra Governo e sindacati si è fatta sempre più serrata.

A monte della dialettica con le parti sociali, l'esecutivo deve far quadrare il cerchio tra le istanze in arrivo dai lavoratori e le risorse messe a disposizione per l'operazione, rispettivamente 360 e 300 milioni di euro per il 2017. Un budget che potrebbe far scattare limiti di accesso anche per gli aventi diritto, qualora le domande risultassero in eccesso rispetto ai fondi disponibili.

Questo meccanismo di fruizione "a rubinetto", unito alla finestra di accesso in scadenza al 30 giugno, ha creato non poche perplessità nelle parti sociali, che al contrario chiedono di poter allargare la platea dei beneficiari. È qui che si gioca la sfida principale nell'applicazione della riforma previdenziale.

Provvedimenti attuativi attesi nei prossimi giorni

Per comprendere in che modo evolverà la situazione, non sarà comunque necessario attendere molto. Visti i tempi stretti e l'impegno formale preso dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, i provvedimenti definitivi dovrebbero arrivare entro la prossima settimana. Tra i vari DPCM, oltre all'APE sociale e alla quota 41, sarà presente anche l'APE volontaria. Quest'ultima è poi direttamente connessa alla maturazione della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata dei fondi pensione (che richiede la certificazione dei requisiti utili per l'anticipo volontario). Sullo sfondo, si attendono le decisioni del Governo in merito alle criticità connesse alle mansioni gravose ed al vincolo dei sei anni di lavoro continuativo per l'accesso alle agevolazioni di legge.

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