Non bastano per il presidente della commissione Lavoro della Camera le rassicurazioni del ministro Giuliano Poletti sull'attuazione della prima parte di riforma Pensioni e in particolare dell'Anticipo pensionistico volontario per il quale ancora si attende il decreto attuativo, come per quello che prevede la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci. Cesare Damiano, alla luce dei notevoli ritardi da parte di Palazzo Chigi per l'emanazione dei dpcm, ritiene utile che l'esecutivo prenda assuma una posizione ufficiale per chiarire la questione e per rassicurare sulla retroattività dell'Ape a partire dal primo maggio, come del resto previsto dall'apposita norma introdotta nella legge di Bilancio 2017.

Pensioni, le richieste di Damiano dopo l'intervento di Poletti

"Il Governo, con una presa di posizione ufficiale - ha affermato oggi in una nota il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - chiarisca che la pensione che si acquisirà con l'Ape sociale avrà decorrenza - ha sottolineato - dal primo maggio 2017, ovviamente - ha puntualizzato - nel caso in cui il lavoratore abbia maturato i requisiti richiesti". Questo, secondo il parlamentare del Partito democratico, al di là della data in cui saranno firmati dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni i decreti attuativi. "Questa decorrenza deve essere garantita - ha evidenziato Damiano - indipendentemente dalla data del varo dei decreti attuativi".

In questo senso si è espresso proprio oggi, a margine di un incontro a Firenze, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Il parlamentare chiede chiarimenti sulla decorrenza dell'Ape

Damiano apprezza le dichiarazioni dell'esponente dell'esecutivo che "vanno in questa direzione" ma ha sottolineato "che Inps e molti patronati non accettano le domande dei lavoratori, a causa - ha spiegato nella nota - della mancata emanazione dei decreti".

Una situazione che, secondo l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi, sta provocando "un rilevante allarme sociale", ha detto Damiano ribadendo "l'esigenza di una comunicazione ufficiale" da parte di Palazzo Chigi. Intanto, domani torna a riunirsi il tavolo di confronto tra l'esecutivo e le parti sociali sulla riforma pensioni fase due. Il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, insieme a tutti i gruppi parlamentari, ha proposto al governo la proroga di Opzione donna.