Quasi mezzo milione di persone: è questo il numero di lavoratori pubblici che potrebbero entrare in quiescenza nel prossimo quadriennio. A dare il dato è stato il Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione Angelo Rughetti, durante una sua partecipazione alla Festa dell'Unità della Capitale. Secondo il tecnico, quella che sta per verificarsi non è solo una grande ondata di pensionamenti, ma anche un'importante occasione per scommettere sui giovani. Per riuscirci, bisogna però pianificare con cura l'avvicendamento attraverso la ricerca e la selezione di professionalità adeguate ai nuovi tempi ed ai bisogni dell'apparto pubblico.

"Una grande scommessa", spiega Righetti, che potrebbe essere vinta favorendo il ricambio generazionale attraverso un provvedimento su misura inserito all'interno della prossima legge di bilancio.

Pensioni e lavoro giovani: verso maxi concorso pubblico?

Come si potrebbe coniugare le due esigenze appena esposte, ovvero quella del pensionamento nella PA e del lavoro ai giovani, è presto detto. L'idea è quella di aprire un nuovo maxi concorso. Un'ipotesi che parte dal presupposto di "portare nel sistema pubblico nuova linfa, abbassare l'età media, aprendo ai giovani e ai talenti" e contemporaneamente di agevolare i prepensionamenti per i lavoratori pubblici in età avanzata. Ma attenzione, perché il nuovo avvicendamento non dovrà funzionare sulla logica pura del turn over.

Un meccanismo che secondo il Sottosegretario Rughetti "sarebbe sbagliato, perché privilegia chi ha tanto personale e mortifica chi ne ha poco". Meglio piuttosto adottare il principio della sostenibilità finanziaria di lungo termine.

Le critiche all'idea del maxi concorso

Stante la situazione, non sono comunque mancate le voci critiche sull'ipotesi di avvicendamento.

A partire dal Parlamento, dove ha espresso le proprie perplessità il Presidente della Commissione lavoro al Senato, parando di "assenza di un approccio industriale ai processi di riforma". Secondo il Parlamentare, "Il reclutamento non può limitarsi alla sostituzione di alcune figure obsolete con altre più moderne, ma dovrebbe corrispondere alla riduzione qualitativa del peso dello Stato affinché il meno generi il più per l’economia e la società.

Meno lavoratori, meglio qualificati e meglio retribuiti potrebbero garantire finalmente un new government". Critica anche la Cgia, la quale prima di procedere a nuove assunzioni chiede di azzerare i mancati pagamenti della PA, che mettono in difficoltà moltissime imprese private.

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