Cresce il numero degli italiani che sposta la propria residenza all'estero e tra questi aumenta anche il numero dei giovani in cerca di fortuna fuori dall'Italia. È quanto risulta dal nuovo dossier realizzato dalla Fondazione Migrantes per la Cei. Secondo le ultime rilevazioni, l'incremento registrato nel corso del 2016 (rispetto all'anno precedente) sarebbe del 3,3%. Ad apparire però a doppia cifra è la percentuale dei giovani che decidono di emigrare; in questo caso l'aumento è addirittura del 23,3%, mentre dal punto di vista numerico si tratterebbe di circa 50mila persone.

Nello specifico, sono di individui tra i 18 ed i 34 anni di età, cioè persone che con molta probabilità non faranno un trasferimento di breve termine ma andranno a costruirsi la propria vita all'estero.

Il dato complessivo degli italiani emigrati ed i luoghi preferiti dove trasferirsi

Approfondendo i dati del rapporto si scopre che i posti preferiti degli Italiani per emigrare corrispondono in larga parte anche ad esigenze lavorative o di stile di vita (nel caso dei pensionati). Tra le destinazioni preferite risultano infatti l'Inghilterra, la Germania, la Svizzera, la Francia, gli U.s.a. e la Spagna. Oltre il 50% preferisce continuare a risiedere in Europa, mentre circa due milioni di italiani vivono in America (con preferenza per quella centrale e meridionale).

Sono invece molti meno coloro che scelgono i Paesi asiatici (appena l'1,3%).

Le Regioni italiane dove si concentrano le partenze

Se osserviamo il fenomeno dal punto di vista dei luoghi dove si concentrano le maggiori partenze, il Sud continua ad avere la maggioranza (con il 50,1%), a cui segue il Nord con il 34,8% ed il Centro con il 15,6%.

Riguardo la mobilità interna, c'è da segnalare invece il saldo positivo dell'Emilia Romagna, del Trentino Alto Adige e della Lombardia.

L'età di partenza ed i motivi che portano all'espatrio

Per quanto concerne invece le rilevazioni anagrafiche, la fascia di età più numerosa dei residenti esteri continua ad essere quella tra i 35 ed i 49 anni.

Un dato che dimostra come i più siano all'estero proprio nella principale fase lavorativa della propria vita. Restano poi i giovani (sono il 22,3% nella fascia 29-34 anni), i minorenni (che rappresentano il 15,1%) e gli anziani. Corrisponde a circa un milione il numero degli espatriati compresi tra i 50 ed i 64 anni, mentre gli over 65enni rappresentano il 20,2%. Si tratta ovviamente di persone che nella maggior parte dei casi hanno già raggiunto una pensione e decidono di andare a spendere il proprio assegno previdenziale all'estero. Se infine proviamo ad osservare il fenomeno dal punto di vista delle motivazioni che spingono gli italiani ad espatriare, troviamo che spesso a spostarsi sono intere famiglie.

Insomma, alla base ci sarebbe proprio la decisione di cambiare vita e di trovare migliori condizioni di lavoro, oppure un rapporto migliore tra costo e qualità della vita. Tanto che nelle famiglie i figli diventano spesso accompagnatori e sostenitori dei propri genitori e viceversa riguardo alla decisione di trasferimento. Una situazione sulla quale è inevitabile interrogarsi, soprattutto alla luce della perdita che rappresenta il lasciar andare via persone altamente specializzate, che lo Stato ha contribuito a sostenere negli anni della formazione.

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