Mentre continua ad arroventarsi sempre di più il confronto politico e sindacale sulla fase due della riforma Pensioni al momento esclusa dalla legge di Bilancio 2018 varata dal Cdm e ora al vaglio del Parlamento, importanti novità in arrivo sul fronte previdenziale. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull'Anticipo pensionistico volontario, firmato nelle scorse settimane dal premier Paolo Gentiloni, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, dunque entra in vigore oggi (19 ottobre 2017) la nuova formula per la pensione anticipata.

Pensioni, ecco l'Anticipo pensionistico volontario

L'Anticipo pensionistico volontario per gli over 63, così definito per marcare la differenza con l'Ape social rivolto ai soggetti deboli e già attivo da diversi mesi, è praticamente un prestito previdenziale che viene erogato dalle banche e coperto dalle assicurazioni con il coordinamento dell'Inps. Il prestito sarebbe agevolato e commisurato alla pensione d'anzianità. Sostanzialmente si tratta di un "reddito-ponte" che consentirà alle persone di oltre 63 anni che ne faranno richiesta di avere un anticipo finanziaria di una parte del futuro trattamento previdenziale tramite un prestito per il periodo in attesa del raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso al pensionamento secondo le norme della legge Fornero attualmente in vigore.

La pensione anticipata con la formula del prestito

Contro il rischio di premorienza, come detto, il prestito previdenziale per l'Ape volontario è coperto da una assicurazione. Il provvedimento, inserito nella legge di Bilancio dell'anno scorso, è riconosciuto soltanto in via sperimentale. Il periodo per il quale si potrà fare richiesta è quello compreso dall'1 maggio del 2017 al 31 dicembre del 2018.

A poter richiedere all'Inps l'accesso all'Anticipo pensionistico volontario sono sia i lavoratori del settore privato, sia i dipendenti della pubblica amministrazione e anche ch svolge un lavoro autonomo e risulta iscritto alla gestione previdenziale separata. Vengono esclusi dalla misura i libero professionisti che sono iscritti alle casse di previdenza professionale.

Ancora è tutta da verificare l'efficacia di questa misura introdotta dall'esecutivo allora guidato dell'ex premier Matteo Renzi e finalizzata inserire nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata che in qualche modo potessero rendere meno rigida la legge Fornero in alcune particolare condizioni.