Le legittime richieste e proposte dei professionisti delle scienze motorie per una reale promozione dell'attività sportiva nella scuola primaria, non confinata ad iniziative meritorie ma episodiche e non strutturali come quella del progetto sport di classe (scadenza domande il 20 novembre), sembrano avere trovato finalmente sponda in Parlamento. Lo scorso 13 novembre, infatti, è stato assegnato alla competente commissione permanente in sede referente del Senato il disegno di legge 2949, con primo firmatario il senatore Marco Marin (FI-PDL), avente ad oggetto "Disposizioni per la promozione della pratica reale dell'attività fisica e dell'educazione motoria nella scuola primaria".

Il disegno di legge fa propria la proposta, avanzata dai tecnici delle scienze motorie, secondo la quale l'EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA PRIMARIA, per apportare vantaggi reali, in termini di benessere psico-fisico e di crescita equilibrata e consapevole, dovrebbe essere insegnata da personale dedicato e specializzato

Lo sport garantisce infatti lo sviluppo di competenze trasversali e il raggiungimento di obiettivi che vanno dal rispetto delle regole, di se stessi e degli altri alla tutela della salute, alla socializzazione, integrazione e prevenzione del disagio giovanile e del bullismo.

Educazione fisica nella Scuola Primaria: un laureato in scienze motorie in organico

La proposta prevede, in modo molto semplice, l'inserimento in organico di un insegnante di educazione motoria nella scuola primaria partendo dalla convinzione che, proprio in una fascia d'età delicata come quella che va dai sei agli undici anni, sia necessaria "una specifica e vasta professionalità e competenze che vanno dalla metodologia alla fisiologia e alla psico-pedagogia, dalla didattica all'auxologia ed alla valutazione psico-motoria e funzionale".

Solo il professionista, infatti, può prevenire situazioni quali il sovrappeso o i paramorfismi che, se trascurate, possono degenerare in patologie ben più serie quali i dimorfismi o l'obesità, problemi di salute che riguardano in modo sempre più preoccupante la popolazione italiana e che possono incidere pesantemente anche sulla finanza pubblica per i crescenti costi sanitari (soltanto l'obesità comporta una spesa annua di circa 8,5 miliardi di euro).

In questo senso, secondo il senatore proponente, solo i laureati in scienze motorie e/o diplomati ISEF per formazione culturale e piano di studi previsto, hanno la capacità di adottare interventi idonei e mirati, tenuto debitamente conto, individualmente, delle situazioni evolutive dei ragazzi e delle ragazze.

Con la proposta di legge in esame, il senatore Marin mira anche a porre, in qualche modo, rimedio a quell'imbarazzante ultimo posto del nostro Paese in Europa nella pratica dell'attività motoria e pre-sportiva.

La proposta prevede l'insegnamento dell'attività sportiva per due ore settimanali, avvicinandosi in questo modo alla media europea di tre ore, da parte di docenti laureati in scienze motorie o ex isef con inquadramento economico e giuridico pari a quello degli insegnanti di scuola primaria (22 ore di lezione frontale + 2 di programmazione).