Ottime notizie per gli aspiranti ad un incarico a tempo indeterminato in qualità di docente nelle scuole di ogni ordine e grado.

Le organizzazioni sindacali hanno reso pubblico, in data odierna, l'esito della prima riunione sulla mobilità 2018/2019, con i rappresentanti del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Nel corso dell'incontro la parte pubblica ha comunicato ai sindacati l'intenzione di procedere ad una proroga del contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità per l'a.s. 2017-18. Per l'amministrazioni non vi sono i tempi tecnici né si può ravvisare l'opportunità di aprire una nuova trattativa sulla contrattazione integrativa mentre è in corso quella, di rango superiore, sul contratto collettivo nazionale e considerato che l'atto di indirizzo del 19 ottobre 2017 prevede che la contrattazione integrativa sulla mobilità debba avere cadenza triennale.

Eventuali modifiche dovrebbero riguardare, quindi, esclusivamente l'ordinanza ministeriale che non può, però, chiaramente derogare a quanto stabilito contrattualmente ma può limitarsi a rendere più efficace l'attuazione del contratto.

Immissioni in ruolo 2017-18: confermata l'aliquota favorevole del 60%

Il "congelamento" delle previsioni contrattuali del CCNI 2017-18 anche per l'a.s. 2018/19 è, senz'altro, una buona notizia per gli aspiranti ad un incarico a tempo indeterminato in qualità di docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Il CCNI sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l'a.s. 2016-17 aveva previsto un trattamento particolarmente favorevole, al contrario, per gli aspiranti alla mobilità territoriale e professionale, riservando ad essi "tutti i posti disponibili dell’organico dell’autonomia comunicati a cura dell’ufficio territorialmente competente al sistema informativo nei termini che saranno fissati dalle apposite disposizioni ministeriali".

Il CCNI per l'a.s. 2017-18, contrariamente a quanto avveniva negli anni precedenti all'introduzione della L. 107/15 quando, in genere, veniva riservato alla mobilità territoriale e professionale il 50% dei posti vacanti e disponibili ha invece previsto, in una sorta di compensazione con l'anno scolastico precedente, un'aliquota decisamente più favorevole per le immissioni in ruolo.

In particolare l'art. 8 prevede:

1) l'accantonamento del 60% dei posti vacanti e disponibili per le immissioni in ruolo

2) un'aliquota del 30% dei posti da destinare alla mobilità territoriale

3) il 10% da destinare alla mobilità professionale, vale a dire ai trasferimenti e ai passaggi

La conferma delle suddette aliquote anche per l'a.s.

2018-19 benché non soddisfi a pieno le rivendicazioni di alcuni comitati di docenti precari che si erano spinti a chiedere immissioni in ruolo sul 100% dei posti disponibili avvantaggia comunque, senz'altro, questi ultimi rispetto ai docenti di ruolo che da diversi anni aspirano a rientrare nelle loro sedi di residenza e che chiedevano alle OO.SS. un intervento rivolto a rettificare le aliquote in senso più favorevole per la mobilità.

Tale previsione contrattuale, congiunta al provvedimento di stabilizzazione dei posti di organico di fatto in organico di diritto, operata dal MIUR già per l'a.s. 2017-18, rende più rosee le aspettative per i tanti aspiranti all'immissione in ruolo già a partire dall'a.s.

2018-19. Confermando l'aliquota, in presenza di 100 posti vacanti e disponibili (derivanti, in buona parte, dai pensionamenti) a livello provinciale ben 60 andrebbero ad immissioni in ruolo, un unico posto disponibile a livello provinciale sarebbe inoltre sempre e comunque riservato alle immissioni in ruolo.

Resta ferma chiaramente la procedura di reclutamento tramite il cosiddetto doppio canale per cui il 50% dei posti disponibili per le immissioni in ruolo viene riservato alle graduatorie ad esaurimento ed il 50% alle graduatorie di merito dei concorsi regionali, secondo i decreti di ripartizione pubblicati dagli Uffici scolastici provinciali.