Un omicidio annunciato, sbagliato parlare di delittopassionale. Secondo i familiari di GiovannaNobile, la professoressa di religione uccisa a Vittoria (nel ragusano) sabato 15 giugno, non è corretto parlare di omicidio a sfondo passionale perché l'insegnante era stata già in passato, insieme ad altre colleghe, oggetto di minacce daparte del suo assassino, il bidello SalvatoreLo Presti.
Per diffondere la loro teoria i familiari della professoressa direligione hanno scelto una lettera aperta, attraverso la quale ribadiscono chequell'uomo era pericoloso e tutti lo sapevano.
In passato Lo Presti aveva minacciato alcune insegnanti dell'Istituto Pappalardo tanto che, su proposta della stessaGiovanna Nobile, era stata avviata una petizione per allontanare il bidellodalla scuola, questo il motivo per il quale Lo presti nutriva tanto rancorenei confronti dell'insegnante.
"La tensione che c'era in quell'istituto - hannodetto i parenti della vittima - era nota a tutti, il bidello aveva degliatteggiamenti inquietanti ed era una figura temuta, atteggiamenti che coloro iquali hanno la responsabilità digarantire l'incolumità del corpo docenti e degli studenti avrebbero dovutoneutralizzare già da tempo".
Intanto ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Giovanna Nobile. Ad ucciderel'insegnante di religione sono stati due proiettili che le hanno causatol'emorragia all'addome. In città c'è sgomento e indignazione per questa vicendache ha lasciato senza parole e tutti adesso si chiedono se il delitto diGiovanna Nobile poteva essere evitato.