Il 2014 come anno sul quale soffermarsi un attimo a pensare. Accendo la mia tv, mi sdraio sul divano nel mio soggiorno, poggio il cellulare accanto a me e mi rilasso. Guardo distrattamente un programma tv (spazzatura) e la mia mente comincia ad andare in altri posti; sono appena rientrato a casa dopo una pesantissima giornata di lavoro e ho incontrato un amico del liceo che non vedevo da circa 15 anni. Sono proprio quei 15 anni che mi fanno pensare, mi fanno riflettere, mi soffermo per concentrarmi, per ricordare, ed inizio a focalizzare quell'epoca che ormai appare tanto lontana, un ricordo, un ottimo ricordo.

Era il tempo del motorino, del divertimento sano, del rispetto per le persone più grandi, del rispetto per gli altri, delle telefonate dalle cabine telefoniche, degli "attimi" nei quali incontravi la ragazza che ti piaceva e dovevi conoscerla prima che andasse via, delle chiacchierate, del "pomeriggio giovani" in discoteca, delle litigate uno contro uno a mani nude ed eravamo semplici ma soddisfatti.

Oggi, a soli 15 anni di distanza, è l'era delle chat, dei computer, dei telefoni cellulari, delle moto e delle macchine 50cc, di whatsapp, Facebook, Twitter, badoo, delle risse con i coltelli e le pistole, delle discoteche con start alle 24, della realtà virtuale; adesso è l'era dei ragazzi insoddisfatti, depressi, della spettacolarizzazione delle vite di ognuno, del voyeurismo, dell'apparire, del presentarsi come non si è, del conoscersi via chat (al massimo con una webcam), manca tutto, e abbiamo tutto. Prima non avevamo nulla ma ci cercavamo, ci trovavamo, ci divertivamo, tutto in soli 15 anni.

E allora, adesso, domani, nell'immediato futuro cosa succederà?

Ho cercato di immaginare il domani, ho pensato alla nostra società tra altri 15 anni, ma non ci vedo nulla, il vuoto, ma un vuoto morale non un vuoto nel suo significato proprio bensì in un significato metaforico che chiuderà i nostri figli, i nostri giovani, i meno giovani e gli anziani ognuno nella propria stanza, nella propria casa, nel proprio salotto a comunicare virtualmente con le persone di tutto il mondo, tante ma soli.

Fermiamo un attimo il progresso, questo progresso che distrugge la società, che distrugge l'umanità e adoperiamoci per sfruttare nel modo giusto quello che la Tecnologia ci propone. Utilizziamo il progresso, serviamoci di internet, conosciamoci su facebook, scriviamoci con whatsapp, ma non ci rinchiudiamo totalmente in questo strano mondo senza via d'uscita.

Usciamo, evadiamo comunichiamo con le parole ascoltando il dolce suono delle nostre voci. Riprendo il mio cellulare per controllare se ho notifiche su facebook o messaggi su whatsapp, accendo il pc per twittare un po, poi spengo la luce e vado a letto.