In mattinata, il Procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia e il sostituto Claudia Ferrari hanno ascoltato altri testimoni per chiarire i fatti accaduti il giorno prima delle elezioni comunali avvenute nel capoluogo siciliano nel 2012. Tra i testimoni ascoltati in Procura, presenti due ex attivisti del Movimento 5 Stelle, preso di mira a partire dal servizio de "Le Iene" mandato in onda su "Italia 1", che riguardava proprio alcune firme false durante le comunali di quattro anni fa.

I due ex attivisti in questione sono gli stessi che hanno anche parlato ai microfoni della trasmissione in onda in prima serata la domenica e il martedì sera.

Uno degli ex sostenitori del movimento, che lasciato quest'ultimo anni fa, ha parlato proprio di una delle sue firme, a suo dire, copiata per rimediare all'errore che non gli avrebbe permesso di presentare la lista. Nei prossimi giorni, invece, verranno ascoltati dai pm gli attuali deputati (ritenuti indagati) insieme ad altri possibili accusati di aver contribuito alla falsificazione delle suddette firme. In totale, dovrebbero risultare ben otto indagati.

I dettagli dell'inchiesta

L'inchiesta in questione non è incentrata unicamente sulle firme copiate per la presentazione della lista per le elezioni comunali di Palermo nel 2012, ma riguarda anche il ritrovamento di alcune firme false. Alcuni sottoscrittori del Movimento 5 Stelle hanno dichiarato di aver messo la propria firma, nel 2011, solo per il referendum sull'acqua.

"Sono praticamente sicuro di non aver firmato per i 5 Stelle. Quell'anno sostenevo attivamente un'altra lista e un altro candidato a sindaco. Se dovessero uscire fuori davvero questa cose, cioè che sono state falsificate alcune firme per il raggiungimento della vittoria alle comunali, mi costituirò parte civile al processo".

Così, come riporta "La Repubblica.it" (edizione Palermo), ha parlato Fabio Tuzzolino avvocato nonché marito dell'ex assessore della regione Lucia Borsellino. Tuzzolino verrà ascoltato anche nei giorni a seguire.