Per la prima volta, nasce a Palermo, l'Orchestra Sinfonica dei Bambini del Teatro Massimo. Il nuovo e giovanissimo ensemble si è esibito ieri, 12 marzo 2017, davanti ad un pubblico numeroso ed entusiasta.

Talenti straordinari

I componenti dell'ensemble, 104 per l'esattezza, di età compresa tra gli 8 e i 15 anni, sono stati selezionati da un gruppo di 107 piccoli talenti provenienti da diverse realtà musicali palermitane: alcuni da licei musicali, altri dai primi anni del Conservatorio "Bellini", altri ancora dalle borgate più difficili della città inserite nel progetto "L'arte adotta un bambino", iniziativa sociale di alfabettizazzione musicale ed inclusione sociale di giovani che vivono in assoluta povertà.

La musica e le istituzioni

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, da sempre sensibile e particolarmente attento alla promozione di nuovi talenti artistici nel panorama palermitano e siciliano, ha assistito al concerto con grande partecipazione ed entusiasmo.

Si dice commosso e profondamente grato per questo evento perché ritiene, giustamente, che la musica sia un potente strumento di aggregazione e di costruzione di una comunità che non coinvolge solo i ragazzi, ma anche le loro famiglie, le scuole e tanti appassionati.

Un'occasione unica di aggregazione per fare musica e realizzare un progetto concreto finalizzato allo sviluppo di attività artistiche e culturali per crescere e migliorare tutti insieme.

Un fine ambizioso, ma possibile grazie alla collaborazione di ragazzi, tutor, insegnanti ed istituzioni locali.

A guidare i ragazzi nel loro debutto al Teatro, musicisti professionisti sotto la direzione del M° Daniele Malinverno.

Roberto Lo Coco, Laura Minella e Jeroen Van Der Wel, ai violini; Elio Anselmo, alle percussioni; Toti Saladino, ai flauti; Gianfranco Cappello, ai corni; Sandra Contin, ai fagotti; Maria Castiglione, al pianoforte; Liliana Caiolo, al violoncello; Matteo Giacosa, alle viole; Francesca Ciccatori, agli oboi.

Il futuro è nelle mani dei bimbi e, grazie ad occasioni come quella di ieri, non è impossibile credere che possa essere davvero migliore.