Musica e verve artistica hanno già conquistato intere platee in giro per il mondo. La sua è una carriera ben delineata, fin dagli esordi. David Garrett, 35 anni, ha origini tedesche di Acquisgrana, oggi vive a New York. Con il suo violino ha saputo catturare il pubblico. Un artista che sta facendo girare la testa a colpi di sold out per tutte le tappe del suo tour 2017. Il carisma aiuta il giovane musicista, con un passato da modello. Un talento eclettico e un'importante presenza scenica, lo rendono un artista completo, tutte caratteristiche a favore di David.

I successi più recenti sono stati decretati a Torino con due concerti e a Piacenza alcuni giorni fa, con l'accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica della Rai.

Emozioni sul palco

Le esibizioni di David ogni volta lasciano il pubblico con il fiato sospeso. Con struggimento e virtuosismo Garrett regala sempre emozioni e commozione a chi lo ascolta. I suoi bis sono sempre molto attesi e creano un’atmosfera magica in ogni live. David ripropone brani che vanno dal Carnevale di Venezia di Nicolò Paganini al Bolero di Ravel, dalla Sinfonia numero 3 di Stravinskij fino all’Ouverture del Don Giovanni di Mozart.

Il suo violino, uno Stradivari "A. Bush" del 1716, lo accompagna nel suo tour che nei mesi di marzo e aprile lo vedrà in concerto tra la Germania e l'Austria.

La carriera

Ma chi è David Garrett? A 10 anni parte con gli Hamburger Philharmoniker e a tredici anni è tra gli artisti più giovani con un contratto esclusivo con la Deutsche Grammophon. Dal 1999 il trasferimento negli Usa, a New York, dove studia musicologia e composizione alla Juilliard School. Il suo stile è il mix di generi tra il classico, il pop-rock e il rhythm-and-blues.

Un modo fondamentale per arrivare alle giovani generazioni, che spesso non amano la musica classica. La sua carriera si arricchisce nel tempo con importanti concerti e collaborazioni a livello mondiale. Dalla Filarmonica di Israele a quella Nazionale di Mosca. Nel suo curriculum anche una parte da attore nel film “Il Violinista del Diavolo” per la regia di Bernard Rose.