Renzi a muso duro contro gli organismi finanziari internazionali. In una recente intervista al giornale anglosassone Financial Times avrebbe risposto indirettamente al discorso tenuto da Mario Draghi presso la BCE, in occasione del consueto annuncio sulla misura dei tassi di interesse. Dal presidente della banca centrale europea erano arrivate parole dure: "per i Paesi dell'Eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all'Europa per quanto riguarda le riforme strutturali". Per l'Italia si era parlato di un Paese dove sulle riforme aleggia l'incertezza, fattore che allontana gli investimenti.

Ora è arrivata la prima risposta del Governo italiano. Vi è da sottolineare però che la linea tenuta dall'esecutivo resta di appoggio alle politiche europee e soprattutto alle riforme, di cui l'Italia necessita fortemente.

Le parole di replica da parte di Matteo Renzi sul FT

"Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di fare le riforme, ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione Europea". Insomma, dopo la richiesta europea di cessione della sovranità in risposta alle problematiche generate dalla crisi, la risposta del Governo italiano non si è fatta attendere. D'altra parte, lo stesso Renzi ha basato il proprio successo elettorale alle recenti elezioni europee e la propria credibilità sul fatto che i prossimi mesi saranno di profondo cambiamento per il Paese.

Il bonus degli 80 euro e la riforma del Senato appena approvata alla Camera sono lì per dimostrare che le cose stanno cambiando, anche se forse in modo meno veloce e più faticoso di quanto ci si attendesse inizialmente.

L'attenzione del Governo è sul parametro del 3%

Certo i dati del Pil relativi all'ultimo trimestre non sono stati quelli che in molti si attendevano.

L'Italia deve restare in modo ferreo all'interno dei parametri definiti dai trattati internazionali. Secondo quanto affermato da Renzi, si tratta più di una questione di credibilità e reputazione piuttosto che di un vero e proprio vincolo di bilancio. Il riferimento è al rapporto deficit / Pil, che non deve superare il livello del 3%.

L'esecutivo crede che l'Italia possa chiudere l'anno centrando l'obiettivo (la stima è per il 2,9%), fermo restando che negli ultimi trimestri del 2014 dovrebbero finalmente concretizzarsi i primi risultati delle riforme intraprese. "L'Italia ha un grande futuro" afferma Renzi. "Faremo cose rivoluzionarie". Parafrasando lo stesso Presidente del Consiglio, "il tempo dimostrerà se questa è arroganza o coraggio".