"Le deplorevoli condizioni detentive che si verificano in diverse parti del pianeta costituiscono spesso un autentico tratto inumano e degradante"; così Papa Francesco è tornato a intervenire oggi sul drammatico problema del sovraffollamento carceri mentre continua in commissione Giustizia al Senato della Repubblica il confronto parlamentare su indulto e amnistia auspicati dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. L'ultima volta che fu approvato un provvedimento di indulto, come si ricorderà, fu nel 2006, quando alla guida del governo c'era Romano Prodi.

L'indulto 2006 fu approvato dopo il solenne appello al Parlamento per amnistia e indulto pronunciato da Papa Giovanni Paolo II.

Papa Francesco contro la tortura, l'ergastolo e la carcerazione preventiva

"Ogni nuovo carcere - ha detto Papa Francesco parlando all'Associazione Internazionale di Diritto Penale ricevuta oggi in udienza in Vaticano - esaurisce la sua capienza già prima di essere inaugurato". Bergoglio nei mesi scorsi parlò della drammatica questione carceraria in un colloquio privato con il presidente della Repubblica e dopo aver telefonato al leader storico dei radicali Marco Pannella che in quel momento stava soffrendo gravi condizioni di salute a causa del suo ennesimo sciopero della fame e della sete per chiedere al Parlamento la concessione di amnistia e indulto.

Le condizioni inumane e degradanti nelle carceri, contro le quali anche l'Onu chiede all'Italia provvedimenti straordinari come indulto e amnistia, "molte volte - secondo Jorge Mario Bergoglio - sono il prodotto delle deficienze del sistema penale, altre volte - ha aggiunto Papa Francesco parlando dei problemi nelle carceri - della carenza di infrastrutture e di pianificazione.

Mentre in non pochi casi - ha proseguito il Pontefice - non sono altro che il risultato - ha sottolineato con durezza - dell`esercizio arbitrario e spietato del potere sulle persone private della libertà".

Sovraffollamento carceri, Papa Francesco per indulto e amnistia

Papa Francesco è contro la carcerazione preventiva particolarmente utilizzata in Italia con le cosiddette misure di custodia cautelare in carcere che il Governo Renzi vuole riformare: "Questa situazione è - ha detto il Pontefice - è particolarmente grave in alcuni Paesi del mondo, dove il numero dei detenuti senza condanna - ha superato Papa Bergoglio - supera il 50% del totale.

La costruzione di nuove carceri non riesce mai a risolvere il problema", secondo il Papa che chiede di "abolire la pena di morte". "Una forma di tortura è a volte - ha detto aggiunto - quella che si applica mediante la reclusione in carceri di massima sicurezza". Per il Pontefice "l'ergastolo è come una pena di morte". Diversamente da Karol Józef Wojtyła, Papa Francesco non ha ancora fatto espliciti appelli per amnistia e indulto ma sembra la via della clemenza quella indicata dal Pontefice per il rispetto dei diritti umani dei detenuti costretti a vivere in modo inumano e degradante in celle super affollate.

"Con le parole pronunciate oggi di fronte all'Associazione internazionale di Diritto penale Papa Francesco ha dimostrato qualcosa di più di una generica attitudine cristiana verso la vita", ha affermato il presidente dell'Associazione Antigone Patrizio Gonnella.

"Le parole di Papa Francesco spingano le istituzioni italiane, con oltre un quarto di secolo in ritardo, all'introduzione del reato di tortura", è l'appello all'Adnkronos del portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, dopo l'intervento di Papa Francesco contro la tortura e la privazione della dignità in carcere.