Solo pochi mesi fa l’allora sindaco di Firenze, Matteo Renzi, sponsorizzava l’operato dei primi cittadini italiani tanto da lanciare l’idea di un “governo dei sindaci”. Oggi, da inquilino di Palazzo Chigi, non risparmia tirate d’orecchie proprio a quei simboli di virtuosa amministrazione. “Occorre maggiore impegno da parte dei sindaci - ha sostenuto dal Giappone a margine di un incontro con la comunità italiana di Tokyo - per mettere a posto le nostre città, con strade pulite e funzionanti”. Una stoccata in piena regola che richiama alle responsabilità degli amministratori sul territorio: “Devono lavorare di più nei prossimi mesi”.

Il governo, ha sottolineato Renzi, è pronto a fare la propria parte sostenendo gli enti locali in un’azione di risanamento. In primis attraverso l’approvazione di quelle riforme che il Paese attende da tempo. Occhi puntati soprattutto sul Mezzogiorno che, secondo un report di recente pubblicazione, è piombato nel rischio di povertà con un tasso di disoccupazione pari al peggior dato del 1977. “Sul Sud basta piagnistei - ha affermato il premier - è vero che cresce di meno e allora rimbocchiamoci le maniche”.