Da dove traggono i terroristi i fondi per finanziare la guerra all’Occidente? È la domanda che più volte è stata posta agli analisti e alla quale non è stata mai data una risposta condivisa. Ad accodarsi al dibattito nelle ultime ore è stato lo scrittore roberto saviano, impegnato anima e corpo nella campagna pro legalizzazione delle droghe leggere. Proprio gli stupefacenti (in particolare la cannabis) secondo l’autore di Gomorra, rappresentano il principale bancomat per i terroristi. Per rinforzare tale tesi Saviano ha citato il parere della Direzione Nazionale Antimafia, che ha indicato proprio nel traffico di droghe il generatore maggiore di ricavi per le mafie nazionali e internazionali.

Cifre da capogiro ben superiori a quanto fatto registrare da estorsioni, prostituzione e contraffazione. Indicativo per sottolineare tale fenomeno è l’Afghanistan, uno dei principali produttori ed esportatori di cannabis. L’area è oggi controllata da gruppi fondamentalisti e terroristi. Una realtà che per Saviano equivale a una conclusione chiara e immediata: “La produzione di cannabis è una delle fonti di finanziamento del terrorismo”.