A margine della presentazione del libro "L'utopia del possibile" di Achille Occhettosvoltasi a Roma, Blasting News ha intervistato in esclusiva il noto giornalista de L'Unità Fabrizio Rondolino per fargli alcune domande di attualità politica. Ecco cosa ci ha detto.

Rondolino, lei è un forte sostenitore del Sì al referendum, quali sono le ragioni principali di questo suo convincimento?

"La ragione principale è che bisogna cominciare una nuova Italia. Questo voto non è il compimento di un percorso, non è che siccome ne parliamo da 30 anni adesso bisogna per forza farlo.

Ma decidiamo invece di aprire una fase nuova per l'Italia, più veloce, dinamica, efficiente e più utile per tutti."

Ma non crede che questo voto stia spaccando troppo il Paese?

"E' del tutto normale, tutti i referendum sono così perché obbligano a una scelta binaria: o Sì o No. Pensi a quanto ha spaccato il referendum fra Monarchia e Repubblica o in tempi più recenti quello sul divorzio, in cui sembrava che l'Italia fosse precipitata in una guerra di religione.Dopo di che, il giorno dopo tutto continua come prima, nel senso che ciascuno accetta il risultato indipendentemente da quello che pensava."

A proposito del "giorno dopo", a suo avviso quale sarebbe lo scenario politico in caso di vittoria del Sì o del No?

"Io tenderei a escludere la vittoria del No, al di là dei sondaggi che parlano di equilibrio, perché io sento che c'è una grande sovraesposizione mediatica del fronte del No che urla, si agita e si dà da fare. Ma penso che ci sia una "maggioranza silenziosa" in questo Paese, come si diceva in altri tempi, che chiede progresso, stabilità e crescita. E quindi la vittoria del No è molto difficile. Se vince il Sì ci sarà una bella Finanziaria che aumenta i soldi ai pensionati, dà più finanziamenti alla sanità, che elimina Equitalia e si va avanti. Se vince il No ragionevolmente Renzi si dimetterà e la palla passa al Presidente della Repubblica: prevedo che ne verrà fuori un Governo tecnico e breve. Inoltre se vince il No ci vorrebbe una nuova legge elettorale e qui è divertente perché l'unica legge che si può fare è proporzionale, come il "Consultellum" o una sua variante, però essa non consegna mai un solo vincitore, ma almeno due. Ed essi o si mettono d'accordo come in Germania dove da anni SPD e CDU governano insieme, oppure non si mettono d'accordo come in Spagna dove il Governo non c'è da un anno.L'alternativa all'Italicum è quindi questa: o un Governo Pd-Forza Italia per anni e forse decenni, oppure nessun governo."

Infine, cosa pensa della "voce" che vedrebbe Renzi pronto a ricorrere alle elezioni anticipate in caso di vittoria del Sì?

"Non credo onestamente che accadrà questo. Il concetto della stabilità e della durata dei Governi che Renzi usa in campagna elettorale, è un principio in cui lui crede fortemente. Quindi finchè si può andare avanti lo si farà. Una vittoria del Sì oggettivamente rafforza il potere di Matteo Renzi dentro il PD e nella maggioranza e quindi secondo me non ci sarebbero elezioni anticipate."