Avevano poco più di 20 anni, i loro sogni vennero brutalmente interrotti dallo schianto del bus che da Valencia le stava riportando a Barcellona dopo aver assistito alla Notte dei Fuochi della celebre Fiesta de Las Fallas. Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino ed Elisa Scarascia Mugnozza erano studentesse italiane in Spagna per erasmus, di loro restano i ricordi e i tanti sorrisi che continuano a vivere nei profili delle pagine facebook. In quel maledetto schianto del 20 marzo scorso morirono in tutto 13 studentesse.

Il conducente, per un malore o un colpo di sonno, perse il controllo e il mezzo, dopo aver sfondato il guardrail, si schiantò contro un’auto che sopraggiungeva nella corsia opposta. Infine si ribaltò, posizionandosi al centro della carreggiata. A distanza di otto mesi dalla tragedia e dopo la decisione della magistratura spagnola di archiviare il caso, le famiglie di quelle ragazze hanno incontrato a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha assicurato che l’Italia ‘’non lascerà sole queste famiglie’’.

Scarascia Mugnozza: ‘’Lacune nell’ordinamento giuridico europeo’’

I familiari delle ragazze scomparse hanno deciso di costituire una associazione dei genitori della generazione Erasmus, a presiederla Giuseppe, padre di Elisa Scarascia Mugnozza.

E’ lui che al termine dell’incontro ha parlato con i cronisti. ‘’Ho ringraziato Renzi per la vicinanza del governo, delle istituzioni e di tutto il popolo italiano. Altri paesi europei non si sono comportati nello stesso modo. Abbiamo fatto presente le difficoltà che stiamo incontrando, lo stupore, lo sdegno e l’incredulità che stiamo provando in questi giorni per la decisione della magistratura spagnola di archiviare tutto quanto il caso a otto mesi dall’avvio delle indagini senza aver interrogato il maggior indiziato, l’autista.

Abbiamo fatto immediatamente ricorso come previsto dalla legge spagnola – ha proseguito Scarascia Mugnozza – però lo abbiamo voluto far presente al Presidente del Consiglio chiedendo anche un sostegno dello stato per quello che sarà possibile. C’è una questione molto più ampia, poiché questo incidente che ha visto il sacrifico delle nostre ragazze, ha messo il luce tutte le lacune presenti nell’ordinamento giuridico europeo, disuguaglianze da paese a paese.

Risarcimenti assolutamente differenti. Se un italiano ha un incidente in Spagna o in altri paesi viene risarcito in maniera molto inferiore rispetto a un cittadino spagnolo, romeno o di altri paesi che avesse lo stesso incidente qui in Italia’’. Scarascia Mugnozza sottolinea anche come dovrebbe cambiare la gestione delle attività Erasmus. ‘’I ragazzi e gli studenti sono garantiti finché stanno all’interno dell’università, ma appena si trovano al di fuori per iniziative di vario tipo, supportate dalle stesse associazioni Erasmus, si trovano senza garanzie e copertura assicurativa’’