Il sindaco Marino è latitante, mentre a Roma, dopo lo scandalo rivelatore del funerale di Vittorio Casamonica, si invoca un maggiore controllo sul territorio. Una pizzicata tra Caraibi, Texas e New York insieme alla famigliacon l'unico legame con la Capitale che possono garantire telefono e computer. Anche con sei ore di ritardo a Roma intanto succedono molte cose e il primo cittadino avrebbe molto da fare per l'urbe. Per esempio progettare il Giubileo imminente. Entro giovedì ci sono 200 milioni da liberare per finanziare l'evento. Il 27 agosto la giunta dovrebbe affrontare il dossier sull'inquinamento mafioso.
I romani forse avrebbero gradito una partecipazione attiva sull'affaire Casamonica, gestito quasi in solitaria dal prefetto Grabielli.
Marino scrittore in vacanza
E subito è partita la levata dei tweet provocatori sul sindaco impopolare, che non piace sicuramente alle opposizioni, ma è una presenza sgradita anche in casa sua. A fargli assist sono gli emiri del trust democrat, come il suo protettore Matteo Orfini, ma l'innocenza è dura da rivendicare. A stare dalla parte dei nemici, il sindaco si è concesso 15 viaggi in due anni. Matteo Renzi è rimasto piccato, una zampata al Pd che da tempo cerca di salvarlo da se stesso. A prescindere dalle ferie americane, in realtà Marino è già un esiliato in patria, dopo il cripto commissariamento e le disposizioni per Roma "sorvegliata speciale".
Si prevede, per esempio, una serrata sulla concessione degli appalti, il plenipotenziario del Campidoglio si dedica alla stesura di uno zibaldone sulla suaesperienza da sindaco della capitale, un pamphlet caustico ed "esplosivo", come è stato definito. Un'apologia e un attacco per accreditarsi rispetto ai suoi predecessori, analizzando errori e mancanze delle gestioni passate e ce n'è per tutti, dai compagni di partito agli avversari di ogni ora; strali contro Rutelli, Veltroni e il nemico per antonomasia Alemanno, che gli hanno trasmesso un feudo ingestibile.
Il libro raccoglie le sue carte sparse, le annotazioni di guardia sui suoi diari e sarà edito da "un grande editore nazionale", come ha annunciato l'autore. Ma per quante carte abbia raccolto non basterà a salvarlo da tutti i suoi detrattori