alzheimer e corpo umano forse hanno una correlazione molto similare a quella che per molti medici è la relazione tra cervello e intestino, secondo molti studiosi legati nell'origine di diverse patologie. Anche in questo caso sembra che lo studio degli scienziati abbia portato ad una scoperta sensazionale, che se verrà confermata dai risultati dei test che verranno effettuati, sarà una svolta epocale nella storia di una malattia degenerativa come il Morbo di Alzheimer. Patologia che distrugge il corpo umano divorandone l'essenza. La ricerca è stata effettuata con la collaborazione di scienziati svizzeri e italiani, i primi dell'Università di Ginevra, i secondi dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia.

Alzheimer e microbi-proinfiammatori

I ricercatori avrebbero individuato nei microbi-proinfiammatori che si trovano all'interno dell'intestino umano, la causa che sta all'origine della patologia di Alzheimer. Nello specifico al centro dello studio effettuato dal team di esperti ci sarebbero due proteine, Amiloide e Tau, che sono sono prodotte dal cervello. Nonostante ancora non sia chiaro se l'infiammazione segue o precede la malattia, è stato scoperto che i depositi in accumulo delle due proteine sono invariabilmente collegati alle alterazioni infiammatorie che manifesta il morbo. Un'altra grande scoperta nella ricerca su questa malattia, dopo quella fatta sulla firma genetica dell'Alzheimer.

I dati emersi dalla ricerca su Amilode e batteri

Per quanto riguarda la proteina Amiloide, la ricerca ha mostrato come nei pazienti malati di Alzheimer la sua quantità nel cervello sia nettamente maggiore rispetto a chi non ha patologie del genere. Analizzando invece l'intestino dei malati di Alzheimer e l'analisi accurata delle feci, è emerso come nei pazienti affetti dalla malattia i batteri caratterizzati dalle attività pro-infiammatorie siano molto abbondanti.

Nei pazienti invece non affetti dalla malattia, ad abbondare sono quelli di tipo anti-infiammatorio. La ricerca continuerà per portare risultati e dati sicuri, ma è comunque un altro grande passo della medicina verso la cura di una malattia aggressiva e devastante, dopo l'altro grande successo medico nella scoperta su come combattere il melanoma maligno.