Emiliano Marsili, eterno ragazzo di 38 anni, sul ring di Viterbo si è confermato ancora una volta campione europeo dei pesi leggeri. Vittoria ai punti in 12 riprese con decisione unanime, sconfiggendo un avversario ostico, l'ungherese Gyorgy Mizsei. Il pugile mancino di Civitavecchia è divento il numero uno in Europa della categoria leggeri nel 2013, sconfiggendo per KO tecnico l'ex campione europeo Luca Giacon. L'anno prima aveva anche conquistato la corona mondiale sconfiggendo a Liverpool il britannico Derry Mathews per KO tecnico alla settima ripresa.

In una finale organizzata dall'IBO (International Boxing Organization), organizzazione non riconosciuta dalla Federazione Pugilistica Italiana, Marsili ha combattuto infatti il match di Liverpool con la licenza della federazione spagnola. Sul ring di Tolfa il 25 gennaio di quest'anno aveva difeso, con successo, per la prima volta la corona europea, sconfiggendo ai punti Pasquale Di Silvio. A giugno, sempre al Pala Tolfa, respinge l'assalto al titolo continentale di Benoit Manno, vittoria in sei riprese: oggi l'ennesima riuscita difesa della corona leggeri, il ring di Viterbo lo conferma indiscusso Campione d'Europa. Emiliano Marsili ha gestito con sapienza la gara con l'ungherese Gyorgy Mizsei, avversario tenace e difficile da inquadrare, 'lungagnone' che fa dell'allungo la sua arma migliore, controllato senza mai rischiare dal pugile italiano, spesso a segno con il suo proverbiale preciso gancio sinistro, confermando in pieno il pronostico della vigilia.

Per l'imbattuto Marsili questa è stata la 30ª vittoria da professionista (conta anche un pari in carriera), ora guarda al titolo mondiale, ci sono già trattative per organizzare il combattimento per la cintura della WBA.

Velardo si rifiuta di combattere - Per il vacante titolo italiano dei supermedi, era in programma ieri sera anche il combattimento tra Andrea Di Luisa e Diego Velardo.

Per oltre 20' minuti si è atteso invano l'arrivo dei pugili, è salito solo Di Luisa: un gong, due gong, nulla. Diego Velardo scendeva le scale per arrivare sul quadrato ma è tornato indietro, rifiutandosi di combattere, non per un problema fisico, ma per una decisione personale. Di Luisa viene dichiarato Campione Italiano senza combattere.