Il passaggio di Marcel Kittel dalla Giant Alpecin alla Etixx Quickstep è senz’altro il gran botto del ciclomercato. Il campione tedesco, il miglior velocista al mondo nonostante una stagione condizionata da problemi di salute, sarà il punto di riferimento per gli sprint di casa Etixx, nel ruolo che finora era occupato da Mark Cavendish. Ma Kittel, nelle sue prime parole da corridore della Etixx, non vuole far passare questo cambio di maglia come un semplice avvicendamento tra campioni con le stesse caratteristiche.

Kittel, un nuovo inizio

Per Marcel Kittel si tratta di ripartire daccapo, di ricostruire l’amalgama con i corridori che lavoreranno con lui, tutti nuovi.

Kittel, infatti, non sarà seguito nel suo passaggio Giant – Etixx da nessuno dei suoi attuali compagni, come invece spesso avviene quando un big cambia squadra. “E’ una decisione che è stata presa verso la fine dell’anno, quindi tutto non può essere perfetto” ha motivato Kittel, che però in casa Etixx troverà uomini con qualità ed esperienza per lanciare le sue volate: “La Etixx ha dimostrato di saper gestire bene un velocista, ma per me ora tutto riparte da zero, devo conoscere le persone, impostare un piano, questa è la sfida. Non si può dire che andrò semplicemente a prendere il posto di Cavendish”.

La rottura con la Giant

Marcel Kittel è tornato anche sull’addio alla Giant Alpecin, la squadra con cui è arrivato ai vertici e a cui lo legava ancora un contratto per la prossima stagione.

Perché il binomio Kittel – Giant, che sembrava molto solido fino a qualche tempo fa, è andando a rompersi annullando anche il contratto firmato? “E’ stata una combinazione di cose” ha spiegato Kittel. La squadra ha cominciato a guardare in altre direzioni, soprattutto per quanto riguarda la classifica dei grandi giri a tappe dopo la crescita di Warren Barguil e l’esplosione alla Vuelta Espana di Tom Dumoulin.

Il malanno di Kittel, fermato a lungo da un virus in questa stagione, ha scoperto qualche incrinatura nel rapporto con la squadra. Marcel Kittel avrebbe voluto correre il Tour de France, nonostante una condizione fisica ancora non ottimale. La squadra ha ritenuto invece opportuno non selezionarlo ed anche questo ha contribuito a rompere la fiducia reciproca.