Anche i corridori della Katusha si stanno convertendo ai freni a disco. Alla Parigi Nizza sia Tony Martin che Michael Morkov stanno pedalando sulla Canyon munita dei nuovi freni che tanto stanno facendo discutere. I due corridori hanno tessuto le lodi della nuova tecnologia, verificandone in condizioni molto critiche l’efficienza. Ma l’aspetto più curioso e interessante di questo esordio dei freni a disco in casa Katusha è il test condotto dall’addetto stampa Philippe Maertens, che ne ha voluto provare con mano la pericolosità.

Tony Martin: 'Un grande vantaggio'

Dopo le prime esperienze in Argentina e in Medio Oriente, con l’inizio delle più importanti corse europee i corridori hanno potuto testare i freni a disco in condizioni più probanti. La Parigi Nizza si è dimostrata un banco di prova molto importante, con le prime tappe corse tutte con vento e pioggia. In queste condizioni l’uso dei freni a disco si è rivelato un vantaggio significativo secondo quanto hanno raccontato Tony Martin e Michael Morkov. “Era il tempo gusto per provare, abbiamo avuto un grande vantaggio rispetto a chi aveva i freni tradizionali” ha raccontato Tony Martin. “Si può frenare anche 50 metri dopo gli altri, ma ci si deve ancora abituare perché a volte si resta sorpresi da quanto è buona la frenata sotto la pioggia”.

Lo stesso feedback è stato fornito anche da Morkov: “Ho avuto un grande vantaggio in curva, sono riuscito a passare diversi corridori frenando più tardi” ha spiegato il corridore danese. “Mi sono sentito molto sicuro, i freni a disco funzionano davvero bene”.

Il disco non taglia

Se sulla bontà dei freni a disco sul bagnato non c’erano grossi dubbi, restano invece quelli relativi alla sicurezza.

L’incidente occorso a Owain Doull all’Abu Dhabi Tour ha riacceso i toni sul tema della pericolosità di questi nuovi freni. La Katusha ha però voluto dare una risposta molto chiara anche in tal senso. L’addetto stampa della squadra, Philippe Maertens, ha postato un video su Twitter in cui fa girare a tutta velocità la ruota sollevata da terra avvicinando poi la mano al disco.

Maertens ha poi mostrato la mano che non ha subito nessun segno dal contatto con il disco. “Fatto il test, il freno a disco di Tony Martin non è un coltello, o la mia pelle è troppo dura” ha commentato Maertens.