La legge delega di riforma del fisco, la spending review e le clausole di salvaguardia, terminologia politica che indica manovre di Governo e atti con cui l'Esecutivo cerca di rispondere alle imposizioni di Bruxelles per i conti pubblici ed i pareggi di bilancio. Tra questa marea di provvedimenti, tra inglesismi e politichese una cosa certa è che il Governo studia dove effettuare tagli di spesa per recuperare soldi.
Cosa dice la bozza di decreto
In una prima analisi del testo della cosiddetta delega fiscale, si comprende che le spese fiscali e cioè le detrazioni, non esisteranno più, o meglio cesseranno di essere automatiche ma verranno inserite anno per anno nelle finanziarie o come si chiamano oggi, nelle Leggi di Stabilità.
In pratica ogni anno sarà cura del Governo inserire nelle finanziarie le detrazioni che spetteranno ai contribuenti ed anche in che misura saranno. Le detrazioni in parole povere non saranno più spettanti, ma solo concesse.
Quali detrazioni verranno toccate
Nella prima bozza di decreto, non sono specificate che detrazioni e deduzioni saranno valutate anno per anno, ma si parla di spese fiscali in maniera generica. Dando per scontato che le detrazioni per i figli a carico nonché quelle per il lavoro dipendente difficilmente verranno toccate. Quindi presumiamo che si alzeranno le franchigie per le spese sanitarie, si toccheranno le detrazioni per interessi di mutui ristrutturazioni e così via.
Insomma, si cercherà di sfilare altri soldi dalle tasche dei contribuenti.
La Legge delega di riforma del fisco
Il probabile taglio delle detrazioni fa parte del pacchetto di 7 decreti attuativi della delega fiscale. A dire il vero il rischio di un nuovo errore da parte del Governo ha fatto rimandare l'approvazione del decreto.
Infatti la riforma del catasto ed il riordino del gioco d'azzardo sono stati rimandati senza neanche discuterli, mentre per gli altri tra cui il decreto sui reati tributari (quello che in prima bozza veniva chiamato il "salva Berlusconi"), il Consiglio dei Ministri ha solo analizzato le prime bozze e rimandato a sedute future l'approvazione.