Tra due anni prenderà il via la missione europea Exomars 2016 per studiare le tempeste di sabbia che sconvolgono l'affascinante Marte. A compiere l'impresa sarà un prodotto italiano, progettato da Thales Alenia Spazio, una specie di capsula di 600 chili che somiglia ad un disco volante. La tecnologia impiegata è d'avanguardia e sfrutta quella che è la potenzialità del know how del nostro Paese.
Le caratteristiche che sono state illustrate durante la presentazione del progetto, descrivono un modulo di discesa denominato EDM (Entry descent landing Demonstrator Module) attaccato al modulo orbitante TGO (Trace Gas Orbiter) dal quale si staccherà dopo circa nove mesi di viaggio dalla loro partenza nel gennaio 2016.
L'EDM, intitolato allo scienziato italiano Giovanni Schiaparelli che studiò Marte nell'800, avrà il compito, mentre starà scendendo verso il suolo marziano, di raccogliere dati sul clima e sulla composizione dell'atmosfera che verranno inviati ai ricercatori dell'Università di Padova, per cercare di ricreare la composizione di quella rarefatta atmosfera. Questo servirà per simulare l'ambiente per le missioni successive. La caduta controllata verso il suolo inizierà dai 21mila km/h fino ai 15km/h con una decelerazione di 8 minuti tramite retrorazzi e paracadute. Una volta arrivato nel sito nella pianura denominata Meridiani Planum, continuerà le misurazioni ambientali.
In seguito il modulo andrà verso la sua fine missione, dopo qualche giorno, ma attiverà la stazione meteo Dreams, anch'essa progettata e costruita in Italia dall'Osservatorio astronomico di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Sarà uno sforzo congiunto tra Esa e Roscosmos, l'agenzia spaziale russa, a lanciare le due spedizioni a due anni di distanza. Infatti, con i dati che verranno trasmessi a Terra, verranno elaborate strategie e procedure per la missione seguente, la Exomars 2018, che trasporterà un rover con l'incarico di perforare le sabbie di Marte fino a due metri di profondità alla ricerca di tracce di vita molto più nascoste rispetto alla ricerca svolta finora.
Alvaro Giménez, Direttore ESA per l'esplorazione robotica, afferma che "Considerando l'importanza delle osservazioni pionieristiche di Marte effettuate da Giovanni Schiaparelli, è stata una decisione facile dare il suo nome al modulo ExoMars che sta spianando la strada per l'ulteriore esplorazione del Pianeta Rosso".