Nella Moda ogni stilista fa la rivoluzione a modo suo, e per la linea uomo, Giorgio Armani gioca sempre la partita più difficile, innovare e rinnovare il guardaroba maschile senza eccessi ma con aggiornamenti accettabili. Nasce così da uno degli artisti più celebri al mondo, italiano edi origini piacentine, l'espressione di un lusso che diventa cultura del bello e del viaggio esistenziale, portando in scena un uomo che rifiuta quella che lo stilista definisce 'l'improvvisazione dell'esibire' come a ricordare e commemorare il poeta William Burroughs, uomo della beat generation considerato uno degli artisti più importanti del ventesimo secolo perennemente fuori dai ranghi, che porta a sfilare con passo lento, cadenzato e rilassato, senza fretta né smania di apparire, un uomo che sa di avere coscienza d'indossare l'innovazione.

Classe e stile innato

Con distaccata classe sfilano i modelli Armani indossando cappotti lunghi con ampi revers, capispalla con cappuccio e camicie button down portate rigorosamente senza cravatta; pantaloni dal taglio morbido a vita alta e in testa l'inconfondibile cappello 'alla Burroughs' con in mano ampie borse di taglio squadrato ma incredibilmente morbide. Si riscoprono le bretelle, un 'classico' dell'abbigliamento, e non si riesce a dimenticare i guanti che vengono riportati in auge. Il colore preferito è il nero, in versione matelassé per i giacconi, insieme al grigio marmorizzato di lunghe e avvolgenti pellicce e completi in gessato. Al tortora (tinta must have per l'autunno 2015 - 2016), i confortevoli maxi cardigan e al marrone delle giacche doppiopetto loose fit (vestibilità morbida e su misura), i vari materiali che riscoprono la pelle scamosciata.

L'impegno della creatività

Dopo cinque giorni dedicati all'uomodel prossimo autunno - inverno, Giorgio Armani, ottantaduenne imprenditore della moda e quinto uomo più ricco d'Italia, ce l'ha messa tutta a non farsi prendere dall'ansia e dall'angoscia delle novità, riuscendo a proseguire nel suo pensiero di evoluzione sempre calibrata, senza stravaganze e mirata a un pubblico che da lui può 'pretendere'.

Nell'apertura della manifestazione del 18 gennaio ha reso omaggio al Duca Bianco (David Bowie), dedicandogli la sfilata nel buio totale della sala "Life on Mars", riuscendo a comunicare un brivido agli spettatori per quello che avrebbe potuto presentare. Ai giovani ha dedicato infinite fantasie di grigio riportando in 'luce' il color perla fino al brillante acciaio; per l'uomo di stile, mai noioso, mai esagerato.

Oggi alla chiusura presentata al teatro Armani, la mondanità è stata ossequiata da numerosivip italiani e internazionali. Il più discusso è stato l'ospite Russell Crowe, che intervistato dai giornalisti ha rivelato il suo incontro con il noto stilista, avvenuto nel 1997 al festival di Cannes. Gli ricompròil guardaroba andato perso nelle valigie, offrendogli la propria carta di credito e invitandolo a riacquistare tutto quello di cui avesse avuto bisogno, permettendogli di conoscere il piacere di indossare 'Armani'. Così lo stilista ci dà una lezione di vita che non possiamo dimenticare, ricordando che per 'l'artista Burroughs', la cosa più pericolosa era 'restare immobili'.

L'articolo è stato scritto con la collaborazione e la gentile consulenza di Massimo Falcone, esperto di moda e tendenza.