Da oggi non sarà più possibile testare gli ingredienti e i prodotti finiti dell'industria cosmetica sugli animali. E' l'ultima tappa di un processo di progressiva limitazione dell'impiego dei test su animali per le verifiche di sicurezza da parte dell'industria cosmetica. Sono quasi 20 anni, infatti, che va avanti l'iter legislativo per l'abolizione dei test su animali per i prodotti cosmetici.

Tutto era nato da una direttiva europea del 1976 (76/768/CEE) che rendeva obbligatori test tossicologici sugli animali per testare le materie prime nella composizione di rossetti, profumi, creme, detergenti e trucchi.

Malgrado la disapprovazione di gran parte dell'opinione pubblica, i test sugli animali sono stati sempre portati avanti e ciò nonostante fossero ormai oltre 8.000 le sostanze utili già testate e disponibili per le aziende (la cosiddetta Positive List). Rispondendo alle logiche di mercato della competitività, le aziende cosmetiche erano infatti alla continua ricerca di nuove risorse, per le quali vigeva appunto l'obbligo di fornire alle autorità competenti un profilo tossicologico che comprendesse test ben definiti.

Per entrare nel merito della questione ecco una lista dei test obbligatori più comuni, condotti senza alcun tipo di anestesia sull'animale:

  • Draize test cutaneo. La sostanza viene applicata sulla pelle depilata e abrasa degli animali (in genere conigli o cavie), in punti particolarmente delicati (vagina, ano, mucose nasali) per valutare a distanza di tempo l'irritazione provocata.
  • Draize test oculare. Si spruzza la sostanza da testare negli occhi dei conigli. Dopo qualche giorno si verificano le ustioni e i danni provocati alla struttura dell'occhio. Non a caso vengono utilizzati i conigli che non lacrimano e non possono quindi espellere la sostanza. In alcuni casi gli esperimenti continuano fino alla distruzione del bulbo oculare.
  • Test di cancerogenicità. L'animale è costretto ad inalare la sostanza oppure ad ingoiarla per un arco di tempo abbastanza lungo, anche di diversi anni. Poi gli animali vengono uccisi e sottoposti ad autopsia per stabilire la presenza di eventuali tumori nei tessuti. Da notare che il test valuta se una sostanza è cancerogena per gli animali su cui si sperimenta e non per l'uomo.
  • Test di fototossicità (Interazione con la luce e conseguenti effetti tossici). Valuta la reazione all'esposizione alla luce visibile o UVA della cute degli animali su cui è stato applicato il cosmetico. Per questo esame si utilizzano conigli, cavie, ratti o topi.
  • Test di fotoirritazione (interazione con la luce e conseguenti effetti irritanti). Valuta le irritazioni indotte sulla pelle dopo l'esposizione alla luce.
  • Test di assorbimento percutaneo. La sostanza viene applicata per n certo periodo sulla pelle e, dopo l'uccisione dell'animale si valuta l'accumulo della stessa sostanza nell'organismo.

Fino a qualche anno fa si applicava anche il famigerato LD50 o Dose letale per il 50% degli animali utilizzati.

E' un test di tossicità. La sostanza viene fatta ingerire in quantità crescente a gruppi di animali fino alla morte di metà dei soggetti. Serve per stabilire la dose sufficiente ad uccidere la metà degli animali cui è stata somministrata.

I dati della LAV riportano che ogni anno sono stati sacrificati per questi test circa 50.000 animali, per lo più topi, ratti, criceti, cavie e conigli.