L'Earth Overshoot Day quest'anno è arrivato in anticipo: il 20 agosto 2013. Dieci anni fa era arrivato il 22 settembre, vent'anni fa il 21 ottobre: ogni dieci anni, in pratica, aumentiamo di un mese il nostro debito nei confronti della Terra, complici la sua capacità di produzione e l'aumento della popolazione, ma anche la progressiva crescita della domanda in materia di consumi e la scarsa tutela dell'Ambiente che spesso perseguiamo.

Ma cos'è precisamente l'Earth Overshoot Day? In breve, si tratta di una stima calcolata ormai da decenni dal Global Footprint Network e va ad individuare il "momento dell'anno in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità", ossia quando cominciamo a consumare più risorse rinnovabili di quante la Terra possa riprodurre in un anno di tempo.

Il conto dell'umanità, dunque, è sempre in rosso, il suo serbatoio costantemente in riserva, poiché è dalla metà degli anni '70 che questo limite ha cominciato ad essere valicato, anticipandosi sempre di più col passare degli anni.

Il fatto che l'Earth Overshoot Day 2013 sia arrivato a fine agosto significa infatti che in 8 mesi l'umanità ha consumato le risorse che avrebbe dovuto consumare al massimo in 12 mesi. L'analisi in questione mette in luce che allo stato attuale dei fatti servirebbe una Terra e mezzo per soddisfare la domanda degli abitanti della Terra. Anche le "entrate e uscite" di singoli paesi sono state studiate per definire la stima. L'Italia non si fa tanto onore, ma c'è chi fa peggio.

A noi, infatti, servirebbero 4 Italie, a differenza della Francia alla quale servirebbe "solo" una Francia e mezzo, o del Giappone al quale servirebbero ben 7 Giapponi. 

Dall'analisi tuttavia emergono anche nazioni virtuose come l'Australia, la Svezia e il Canada che riescono a restare dentro al tetto massimo dei consumi possibili.

Nonostante questo, anche le loro risorse segnano un progressivo ribasso, ciò significa che si stanno inesorabilmente erodendo.

Le tendenze individuate non sono dunque un buon segno per il pianeta Terra e tanto meno per i suoi abitanti. Le conseguenze di questo progressivo debito che stiamo accumulando nei confronti delle possibilità della natura sta già dando i suoi frutti sotto forma di cambiamenti climatici e costo elevato di materie rinnovabili. Inutile dire che ci sarebbe un grande bisogno di rivedere il nostro globale atteggiamento verso la Terra la quale molto spesso, dal canto suo, ci ricorda che siamo solo suoi ospiti.