La Tepco è alle prese con la peggior fuoriuscita radioattiva dal disastro nucleare del marzo 2011, l'ispezione dei serbatoi di stoccaggio al suo impianto di Fukushima non ha evidenziato ulteriori perdite di acqua irradiata. L'ispezione di questa settimana ha rivelato due hotspot di radiazioni separati vicino ai serbatoi adiacenti che la società non riesce ancora spiegare; l'indagine nasce dopo che il 20 agosto 300 tonnellate di acqua contaminata si sono riversate nel terreno da un serbatoio utilizzato per immagazzinare l'acqua pompata dai reattori danneggiati della centrale.
Ieri il regolatore del Giappone ha classificato l'incidente al livello 3 della scala internazionale nucleare e radiologico, la Event Scale o INES, numero quindi che denota un "incidente grave" visto che il massimo è 7.
Tepco fa immagazzinare circa 400 tonnellate di acqua al giorno all'interno dell'impianto usandole per raffreddare i reattori che si sono sciolti in seguito al terremoto del 2011 e dello tsunami di marzo. La lettura delle radiazioni ha fatto registrare dai 100 ai 70 millisievert per ora rilevati in fondo a due vasche in una parte diversa della pianta. Anche se non state trovate pozze, sono stati trovati nelle vicinanze e non ci sono stati notevoli cambiamenti nei livelli d'acqua nei serbatoi, non si può escludere che ci possano essere delle fuoriuscite.
L'agenzia internazionale dell'energia atomica dell'Onu, l'Aiea, ha dichiarato di essere pronta ad intervenire vista la situazione "seria" di Fukushima e visto che la Tepco non sembraa in grado di gestire al meglio il dopo disastro.
La Cina ha detto di essere "scioccata" nel sentire che l'acqua contaminata si sta ancora riversando fuori dal sito e ha esortato il Giappone a fornire informazioni "in maniera tempestiva, approfondita e accurata".