E' di oggi la notizia, nonostante il caldo record di questi giorni, che uno studio effettuato dall'istituto Britannico Met Office, e presentato al National Astronomy Meeting di Llandudno, riporta che tra il 2020 e il 2040 ci dovrebbe essere una nuova diminuzione dell'attività solare, come avvenuto l'ultima volta tra il 1646 e il 1715 durante il cosiddetto "minimo di Maunder", che porterebbe ad un sensibile abbassamento delle temperature sulla Terra.

Come avverrebbe il raffreddamento

Il Met Office sta riscontrando fin d'ora una diminuzione delle macchie solari presenti sulla superficie della stella che ci fornisce luce e calore, il che porta a pensare che il sole stia iniziando una fase di raffreddamento.

Tuttavia, senza entrare troppo in dettagli tecnici, il raffreddamento avverrebbe in due fasi distinte; la prima, che va dal 2020 al 2030, sarebbe la fase preparatoria, nella quale l'attività solare scenderà di intensità molto lentamente; la seconda fase avrebbe inizio proprio nel 2030, per proseguire fin dopo il 2040, ed è in questa fase che si verificherebbe una sensibile riduzione dell'attività solare, che dovrebbe portare ad una riduzione del 60% delle macchie presenti sulla superficie del sole. Tutto questo porterebbe a pensare che si sia di fronte al ripetersi del periodo conosciuto come "minimo di Maunder".

Lo studio

Gli scienziati per elaborare questa previsione hanno preso in considerazione il periodo che va dal 1976 al 2008, il quale corrisponde a tre cicli solari.

In questo lasso di tempo hanno analizzato l'attività magnetica del sole incrociando tra loro i dati ottenuti e confrontando le loro previsioni con il numero medio di macchie solari presenti. La dottoressa Zharkova ha affermato che "durante il periodo di riferimento le nostre previsioni hanno mostrato una precisione del 97%".

Lo scenario "Glaciale"

A questo punto possiamo ipotizzare cosa avverrebbe in conseguenza di questo rallentamento dell'attività solare. Grazie ai dati giunti fino a noi sappiamo che durante l'ultimo "minimo di Maunder" c'è stato un generale abbassamento della temperatura media, durante tutto l'arco dell'anno, con inverni estremamente freddi.

I ghiacciai delle Alpi svizzere avanzarono gradualmente arrivando ad inglobare anche alcuni villaggi, Il fiume Tamigi e i molti canali e fiumi dei Paesi Bassi si congelarono durante l'inverno, addirittura il porto di New York ghiacciò rendendo possibile andare a piedi da Manhattan a Staten Island e in Islanda non era possibile attraccare in nessun porto a causa del mare congelato. Inoltre ci furono carestie molto frequenti oltre alle malattie dovute alla temperatura bassa. La Confagricoltura ha già lanciato l'allarme sostenendo che "Abbiamo davanti uno scenario di medio periodo inquietante. Il cambiamento climatico non è più qualcosa che accadrà in futuro, è già qui e sta manifestando i suoi effetti.

Le imprese agricole sono state le prime a confrontarsi con questo problema. Non esiste, infatti, altra attività umana così dipendente dal clima come l'agricoltura e il nostro Paese, non può sottrarsi a questa sfida".