Vittoria storica degli ambientalisti statunitensi, dato che alle Hawaii, in questi giorni, il Dipartimento dell'Agricoltura ha votato unanimemente sì al divieto di sfruttamento degli animali selvatici nei circhi e nelle fiere. Un progetto preliminare che potrebbe essere approvato a breve e che farà delle note isole del Pacifico il primo Stato americano che dice no allo sfruttamento animale per intrattenimento. A dare la notizia, in questi giorni, è stato Anonymous, che sul suo sito (e poi sulla sua pagina Facebook ufficiale) ha postato un articolo nel quale afferma che le Hawaii stanno per diventare il primo Stato Usa che vieterà per sempre le performance degli animali selvatici al circo e nelle fiere cittadine.
Una grande vittoria, insomma, per coloro che ritengono che il circo sia uno spazio in cui gli animali non sono liberi di vivere la vita che Madre Natura gli ha concesso, ma ci sarà da capire cosa faranno gli altri Stati americani riguardo un problema che al giorno d'oggi non è più trascurabile.
I motivi della scelta da parte delle Hawaii
Partiamo dal presupposto che nei circhi statunitensi, come anche nei nostri, troviamo leoni, coccodrilli e orsi: la scelta di vietare l'uso di questi animali nei circhi e nelle fiere è legata al fatto che queste creature versano in terribili condizioni igieniche, ma si tratta di una decisione che va in stretta relazione anche con la sicurezza pubblica delle isole che compongono le Hawaii.
Si tratta, però, di una decisione comunque parziale, poiché il divieto non impone agli zoo e all'industria cinematografica di non utilizzare più gli animali selvatici, ma fatto sta che le condizioni di vita e d'igiene in cui versano gli animali del circo sono ben più gravi rispetto a quelle che possiamo trovare, ad esempio, in un bioparco come quello di Roma, nel quale ogni animale è trattato come fosse una persona, con gli addetti ai lavori che tengono particolarmente alla salute di questi animali e soprattutto mettono tanta passione nel lavoro che fanno.