Da poco archiviata la conferenza ONU di Parigi sul clima, chiusa con un risultato ambiguo, fatto di impegni non vincolanti e l'assoluta mancanza di meccanismi di controllo, un nuovo studio scientifico conferma il crescente riscaldamento del nostro pianeta. In un articolo pubblicato il 16 dicembre sul Geophysical Research Letters, il gruppo guidato da Catherine O'Reilly dell'Università dell'Illinois dimostra che nel periodo dal 1985 al 2009 i laghi si sono riscaldati con una media di circa 0.34°C ogni 10 anni: un riscaldamento ben superiore a quello osservato negli oceani (pari a circa 0.12 °C ogni deci anni), le cui conseguenze sul clima sono oramai evidenti.
Gli studi precedenti erano limitati finora a solo pochi sistemi. Ora i ricercatori hanno usato dati raccolti da satellite su un periodo di 25 anni per un campione di ben 235 laghi, distribuiti in tutto il globo.
Quali potrebbero essere le conseguenze di tale fenomeno? Si prevede che l'ulteriore riscaldamento delle acque in questo secolo porterà ad una crescita delle alghe di oltre il 20%, costituendo una seria minaccia per gli ecosistemi acquatici, assorbendo gran parte dell'ossigeno nei laghi, contribuendo alla diminuzione della popolazione ittica. Anche le alghe tossiche per i pesci dei laghi potrebbero aumentare (un aumento previsto del 5% circa), costituendo una ulteriore minaccia per uomini ed animali che vivono delle risorse dei laghi.
Una conseguenza sarebbe inoltre l'ulteriore incremento (circa 4%) di metano emesso nell'atmosfera, un gas che contribuisce all'effetto della serra ben più dell'anidride carbonica.
Solo una piccola frazione dei laghi studiati ha manifestato nello stesso periodo un relativo raffreddamento. Tuttavia, in alcuni di questi casi le cause sono, paradossalmente, da ricercare nello stesso riscaldamento globale.
Ad esempio, alcuni laghi dell'altopiano del Tibet si sono raffeddati perché hanno ricevuto un maggiore apporto di acque fredde dai ghiacciai che vanno sciogliendosi nella regione.
Quali le conseguenze possibili di questo riscaldmento generalizzato? "I laghi posso rispondere in modi molto differenti al riscaldamento", afferma la ricercatrice Stephanie Hampton, biologa della Washington State University.
Il lago Baikal, in Siberia, è tra quelli che ha mostrato il maggiore aumento della temperatura media,1.4°C, un aumento tale da incominciare a minacciare la sopravvivenza della locale popolazione di foche, i cui cuccioli nascono sui ghiacci del lago. Ma anche in laghi con modesti aumenti di temperatura si avvertono importanti cambiamenti: il grande lago Tanganyika, nell'Africa orientale, si è riscaldato di solo 0.4 °C, ma abbastanza da alterarne l'ecosistema. Infatti, il riscaldamento delle acque di superficie si rende meno efficiente con le acque fredde del fondo, con conseguente diminuzione delle alghe nelle acque profonde e dei pesci che se ne nutrono, con gravi conseguenze sulla popolazione nella regione che vive di pesca.
"Questi risultati suggeriscono che grandi cambiamenti nei nostri laghi sono non solo oramai inevitabili, ma probabilmente stanno già avvenendo", afferma Catherine O'Reilly (Università dell'Illinois). Serviranno le tiepide risoluzioni della conferenza di Parigi per invertire la rotta?