Il pianeta è in pericolo a causa delle modifiche apportate dall'uomo, che ormai ha modificato il 77% delle terre emerse, spesso smembrando la natura per fare spazio a complessi residenziali, industriali o commerciali, ma anche per fare spazio ad allevamenti di bestiame e attività agricole. Solo il 23% dei territori mondiali sono ancora integri, eda preoccupare gli esperti è il trend in crescita esponenziale: dal 1990 ad oggi l'uomo ha devastato 3,3 milioni di kmq di territorio. Lo studio, pubblicato sulla autorevole rivista Current Biology, evidenzia come sia necessario intervenire tempestivamente per salvaguardare e collegare le aree protette.
Pochissime le zone del mondo ancora intatte
Il territorio mondiale etichettato come "wilderness" - definizione inglese di "natura selvaggia" - ovvero quelle aree dove attualmente non si registrano attività umane invasive, agricoltura compresa, sono in costante diminuzione, e ormai rappresentano il 23% del pianeta. La situazione è precipitata a partire dagli anni 90', e siamo arrivati al punto che sarebbero necessari degli interventi di salvaguardia. Oggi rimangono terre selvagge per 30,1 milioni di kmq, la maggior parte delle quali localizzate in Asia, nel nord Africa e nel Nord America. Dai primi anni 90' ad oggi ne sono stati distrutti 3,3 milioni, pari a circa 10% di quelle rimaste, un trend insostenibile per il pianeta, che nel giro di pochi decenni rischia di vedere praticamente sparire le aree incontaminate, con ripercussioni per l'intero pianeta.
Amazzonia al centro dell'attenzione
Merita una menzione particolare il caso della Foresta dell'Amazzonia, nota anche con il soprannome di "polmone del mondo". La devastazione della zona avanza a ritmo serrato, nonostante le denunce e la campagne di sensibilizzazione portate avanti da tutte le grandi associazioni ambientaliste.
Dei 3,3 milioni di chilometri quadrati di terre strappate alla natura e piegate agli interessi dell'uomo dal 1990 ad oggi, un terzo sono localizzate in territorio amazzone, mentre poco meno di un sesto in Africa.
Non rispettati gli obiettivi prefissati
Gli obbiettivi di preservazione ambientale fissati dalla Comunità internazionale non sono stati rispettati, e suscita preoccupazione la tenuta delle zoneprotette e la protezione della biodiversità del pianeta.
La perdita delle aree naturali inoltre si ripercuote negativamente anche sugli obiettivi in ambito di riduzione delle emissioni serra, ed infine sulla fauna, con un impatto sul futuro dei mammiferi di grossa taglia.