E' stata rilasciata una mappa stellare, scattata da Pan-STARRS1, i cui dati sono a dir poco sconcertanti. Questa volta, però, la NASA non c'entra, siccome l'artefice dell'opera è stato l'osservatorio Hawaiano, che ha dato un contributo inestimabile alla Scienza. Attualmente è stata resa disponibile la versione statica dell'immagine, che contiene al suo interno le foto di ben tre miliardi di stelle e che potrebbe aiutarci non poco nelle nostre ricerche. Monitorare la volta celeste è molto importante, poiché sono tantissime le meraviglie celate al suo interno, ma sono moltissimi anche i pericoli.
Basti pensare che recentemente la NASA ha lanciato un'allarme riguardo ad un pericolo che non possiamo fronteggiare e che potrebbe essere letale per il genere umano.
Una mappa lunga 2 km per la scienza
Da quando la scienza si accontentava di rudimentali, per quanto bellissimi, strumenti per studiare le stelle, la comunità scientifica sembra essersi evoluta non poco. Rispetto alle prime carte celesti, disegnate con solerzia su qualche foglio di pergamena, la scienza sembra aver fatto negli ultimi secoli passi da gigante, che sono, però, decisamente meno tascabili. Basti pensare che per stampare la carta stellare da record, avremmo bisogno di ben 2 km di carta. L'impresa da vanta infatti dei dati sconcertanti.
Come riporta la rivista Focus il telescopio con cui sono state scattate le immagini ha un diametro di 1.8 metri ed è stato montato sulla cima del vulcano hawaiano Haleakalā. La gigantesca macchina fotografica, ha raccolto mezzo milione di scatti ogni 45 secondi per quattro anni, totalizzando 2 petabyte di dati.
Spostiamo il gigante
La messa in rete della mappa completa potrebbe aggiungersi alle previsioni del 2017, poiché saranno resi disponibili cataloghi dettagliati per ognuno dei tre miliardi di oggetti celesti che Pan-STARRS1 ha acquisito. L'unica pecca dell'impresa è che il telescopio è riuscito ad immortalare solo la porzione di cielo che aveva sulla sua testa.
Speriamo che altri Osservatori in giro per il mondo diano il loro contributo alla scienza, replicando il colossale progetto. Una mappa di questo genere, resa open source, potrebbe risultare utile anche ai non addetti ai lavori, che potrebbero ammirare in questo modo l'immensità dei cieli.