Alzi la mano chi non ha mai regalato o ricevuto almeno una volta nella sua vita, magari per San Valentino, un mazzo di rose rosse. Regalare rose è un gesto romantico e apprezzato, ma quasi nessuno si pone il problema di come sono arrivate al fioraio e quello che c'è dietro a questo mercato. Nella maggioranza dei casi le rose che troviamo sul mercato non sono coltivate in Italia, e si tratta di un mercato che ha un impatto ambientale non indifferente. E' quello che svela un articolo di nonsoloambiente.it, che illustra come funziona la filiera.
Rose provenienti dall'Africa
La maggioranza delle rose rosse disponibili nel mercato europeo provengono dall'Africa, principalmente dal Kenya. Si tratta di un compartimento che nel periodo della festa degli innamorati e quella della mamma, rappresenta il 30% del mercato totale dei fiori. Quello delle rose è un settore vitale per l'economia degli agricoltori del Kenya, tuttavia questo ha un costo in termini ambientali. Ogni pianta di rose per crescere necessita di 10 litri d'acqua, risorsa che in Kenya non è ampiamente disponibile. Il lago Naivasha, uno dei maggiori bacini idrici del paese, subisce ogni anno danni dovuti alla coltivazione delle rose. Le acque vengono contaminate da prodotti agrochimici che danneggiano l'ecosistema.
Danni per l'uomo e per la fauna locale
L'incidenza di episodi di avvelenamento riguardanti la fauna - ma anche l'uomo - è elevata, e viene messa a repentaglio la sopravvivenza di alcuni animali, tra cui specie protette come gli elefanti. La zona, inoltre, si trova a fare i conti con una forte densità demografica, che è in costante aumento e contribuisce a peggiorare la situazione.
Il controllo delle limitate risorse idriche in questi anni ha scatenato scontri tra aziende ed i pastori, e con l'aumento della concentrazione demografica la situazione non potrà che aggravarsi ulteriormente.
Il viaggio verso il mercato europeo
Un altro elemento che rendono poco sostenibile per l'Ambiente questo mercato è la lontananza tra i luoghi di produzione e quelli di vendita.
A causa della deperibilità le rose vengono inviate in Europa mediante trasporto aereo, con un conseguente elevato consumo di carburante. Il trasporto inoltre finisce per deteriorarne la qualità, sia per gli sbalzi di temperatura a cui sono sottoposte che a causa degli imballaggi.
Le possibili soluzioni
Il Kenya Flower Council (KFC), associazione di categoria che comprende i principali coltivatori di rose del Kenya è intervenuto per regolare il prelievo e la gestione delle acque del lago Naivasha, per limitare l'inquinamento e per scongiurare tensioni sociali. Quanto al trasporto invece è in fase di sperimentazione l'uso di contenitori refrigerati che consentirebbero di allungare i tempi di conservazione, rendendo possibile il trasporto navale, con una riduzione dei costi di quasi il 40% e una riduzione delle emissioni di gas serra di quasi il 90%.