La celebrazione di San Valentino vede le sue origini in epoca romana, alle porte dell'anno 500 d.C. quando il pontefice allora in carica, Papa Gelasio I, volle cancellare i "lupercalia", rituali di origine pagana dedicati a Luperco, considerato il dio della fertilità. I riti pagani venivano celebrati il 15 di Febbraio ed erano caratterizzati da comportamenti trasgressivi che ben poco avevano a che vedere con la morale cristiana dell'epoca. L'apice dei festeggiamenti prevedeva che le matrone romane si sottoponessero volontariamente ai colpi di frusta di un gruppo di uomini nudi, fedeli a Fauno Luperco.

Persino le donne in stato di gravidanza partecipavano al rito, convinte che sarebbe stato di buon auspicio per il bambino

Le origini della nuova festa

Per rompere questa tradizione e sdoganare la nuova festa degli innamorati il pontefice decise di modificare la data, anticipandola di un giorno, il 14 Febbraio, ovvero il giorno che si festeggia San Valentino, che in questo modo si è ritrovato ad essere il santo protettore degli innamorati.

Chi è San Valentino?

Nella storia della Chiesa sono diversi i santi che portavano il nome Valentino, ma solo di due di questi sono disponibili informazioni. Il primo era nato nel 176 d.C. nell'allora città di Interamna (l'attuale Terni) e secondo la letteratura si sarebbe dedicato proprio alle giovani coppie, incoraggiandole a mettere su famiglia.

Sull'identità del secondo invece sono disponibili informazioni incerte, e c'è chi mette in dubbio persino la sua esistenza. Sarebbe morto a Roma il 14 Febbraio del 274 per decapitazione, e per questo gli sarebbe stato dedicato proprio quel giorno. Il motivo della sua condanna sarebbe stato l'aver celebrato le nozze tra una ragazza cristiana ed un legionario romano di origini pagane.

A rendere la storia ancora più avvincente il fatto che la coppia dopo essere stata unita in matrimonio sarebbe morta, mentre Valentino - che per aver celebrato il matrimonio sarebbe stato giustiziato da li a poco - li benediceva.