Ci suono nuove specie di insetti in Italia che provengono dal Medio Oriente e dall'Asia. A causa dei cambiamenti climatici che hanno portato ad un innalzamento della temperatura media stagionale, questi insetti ora riescono a proliferare anche alle nostre latitudini e rappresentano un pericolo nuovo.

Aumenta il rischio di allergie

Infatti la loro presenza aumenta il rischio di allergie e reazioni gravi come lo shock anafilattico alle loro punture. L'allarme è stato lanciato dagli allergologi della SIAAIC, la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, nel congresso che si è tenuto a Firenze.

In Italia sono ormai stanziate specie come le "vespe migranti" cinesi e del MedioOriente, perchè anche da noi trovano le condizioni climatiche ideali per riprodursi. Ogni anno gli italiani punti da vespe e calabroni sono 5 milioni e sono centnaia di migliaia le reazioni allergiche. Gli insetti "alieni" sono più pericolosi perchè è maggiore la sensibilizzazione a veleni diversi e potrebbero dare anche reazioni di tipo crociato con quelli delle specie indigene.

Punture fatali

Sono circa 50 i decessi che ogni anno sono correlati alle punture di insetto, e visto l'aumento delle specie di imenotteri, potrebbero aumentare esponenzialmente. Ci sono delle possibili cure che utilizzano vaccini e riescono ad evitare gravi conseguenze nel 97% dei casi, ma alcuni tipi di veleno non hanno ancora un vaccino perchè non sono ben conosciute le nuove specie di insetti.

Uno degli imenotteri che sta avendo larga diffusione è la "Vespa Orientalis", del Sud Est europeo e Medio Oriente: sta proliferando in Sicilia, ed inizia a risalire lungo la penisola. Le temperature alte inoltre aumentano anche il comportamento degli insetti, che in alcuni casi formano dei nidi molto più grandi oppure rimangono stanziati nel nido in maniera perenne e non a cicli annuali.

Nuove specie aliene entrano anche insieme alle persone che arrivano dall'estero: in questo modo è arrivata dalla Cina la "Vespa velutina", trovata in Piemonte e Liguria. il problema non nasce dall'aggressività di queste specie nuove, ma dal fatto che i loro veleni non sono ancora stati studiati e ci trova impreparati nella somministrazione dei vaccini. Le persone a rischio dovrebbero rivolgersi all'allergologo per iniziare una terapia desensibilizzante, che è garantita dal sistema sanitario a tutti gli allergici agli insetti.