Incendi e siccità sono i grandi protagonisti di questa estate italiana. Era da fine ottocento che il nostro territorio non si trovava in queste condizioni climatiche così estreme; il cambiamento climatico in atto sta stravolgendo non solo le vite della popolazione, massacrata da temperature sempre più elevate ma anche la geologia del territorio, sempre più arido ed a rischio desertificazione.

Agricoltura e viticoltura italiana a rischio

Il settore primario del Paese è quasi al collasso. Vigneti, agrumeti e campi destinati alla coltivazione dei cereali e del fieno non riescono ad essere irrigati dagli agricoltori; per la Coldiretti si stima un danno superiore al miliardo di euro.

Per l’inverno a causa della mancanza di materie prime la produzione di vini e formaggi sarà minore rispetto allo scorso anno con un incremento di prezzo che creerà un danno economico ingente.

Le regioni del Sud nei guai

Per ovvi motivi geografici, le regioni vittime di queste ondate di calore sono situate tutte al meridione. La Sicilia e la Sardegna non vedono pioggia da almeno tre mesi e ciò sta comportando una riduzione del 50% di acqua nelle dighe siciliane ed una riduzione dei fiumi in terra sarda. Da luglio i governatori di entrambe le regioni hanno fatto richiesta al governo centrale di Roma dello stato di calamità per ovviare alle gravi perdite economiche ma soprattutto per trovare una soluzione per affrontare i cambiamenti climatici negli anni a venire.

Neanche la Campania sta attraversando un buon momento: nella zona del battipagliese a causa della scarsa produzione di foraggio, alimento base per le bufale, non si riesce più a soddisfare la richiesta di mozzarelle.

Lo scioglimento dei ghiacciai italiani

Esempio più eclatante e fisicamente visibile è la “sparizione” di importanti ghiacciai sulle Alpi e su alcune zone appenniniche.

I casi più importanti sono due: lo svuotamento del Lago del Grand Croux, situato a Cogne in Valle d'Aosta e la non formazione del ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso. Gli esperti ritengono che la causa principale sia questo caldo anomalo colpevole di aver cancellato il nevaio stagionale in largo anticipo rispetto al suo abituale ciclo.

La pioggia solo in autunno?

Secondo le previsioni meteorologiche, lo stivale non vedrà fenomeni duraturi e di forte intensità sino a metà mese di settembre. Sole e temperature superiori ai 35° persisteranno difatti sino alla fine di agosto, soltanto successivamente ritornerà la bassa pressione che riporterà un clima più mite e fresco in Italia.