"Luke, sono tuo padre". una delle più iconiche citazioni della cultura pop, proveniente dalla saga di guerre stellari, che almeno una volta nella vita tutti abbiamo sentito. Per molti però sarà una sorpresa sapere che questa citazione è incorretta o, almeno, lo sarà coloro che non hanno mai sentito parlare del cosiddetto Mandela Effect.

La frase corretta è in realtà "No, io sono tuo padre" e non è di certo l'unica citazione ad essere entrata nella memoria collettiva in una forma distorta. Ma di questi glitch dei ricordi uno su tutti è quello più famoso, da cui tutta la teoria successiva prende il nome: il caso di Nelson Mandela.

Fiona Broom

È stata Fiona Broom che, nel 2005, durante una conferenza, si è accorta di una strana coincidenza: molte persone, lei inclusa, erano assolutamente convinte della falsa nozione che Nelson Mandela fosse deceduto molti anni prima. Colta dalla curiosità e dalla stranezza della convinzione comune del ricordo, Fiona ha effettuato delle ricerche, rilevando che qualcosa non tornava e che vi erano delle differenze tra le rimembranze dei presenti e i fatti avvenuti.

La teoria ha avuto una rapida diffusione anche sul web, tant'è che è stato creato sia un sito che un subreddit dedicati all'effetto Mandela e al raccoglimento di altri casi di dissonanza tra storia e senso comune che mano a mano continuano a moltiplicarsi.

Nei suddetti siti vi è anche una corrente di pensiero piuttosto saliente ritenente che, piuttosto che la loro memoria, sia la storia ad essere inesatta, o la realtà ad essere in errore. Da qui allora segue l'ipotesi complottista.

Effetto Mandela

Secondo i sostenitori della teoria, tra cui Fiona Broome, queste discrepanze fra realtà e memoria, sarebbero dovute a "glitch" della realtà, la quale, sviluppandosi in infiniti universi paralleli, capita sovrapponga due o più linee temporali diverse e che quindi, piuttosto che sviste, queste dissonanze mnemoniche sarebbero la testimonianza di ricordi provenienti da altri universi leggermente diversi dal nostro.

A sostegno di questa teoria sono state tirate in ballo molte dimostrazioni scientifiche, soprattutto quella dell'interpretazione a molti mondi, formulata da Everett, ed ovviamente, in quanto buona parte dei sostenitori dell'effetto Mandela sono anche teorici del complotto, la colpa di questi fatti è imputata al cern, che tramite moderni acceleratori di particelle sta sotterraneamente scombussolando la realtà per i suoi "loschi fini".

In ogni caso,è più probabile che spiegazione dell'effetto Mandela vada rintracciata nella psicologia sociale. Secondo un sito dedicato alla demistificazione dell'effetto Mandela, il tutto può essere ricondotto ad un insieme di Bias, ovvero distorsioni cognitive molto comuni nell'uomo che, in alcuni casi, si verificano in molti individui contemporaneamente. Questo perché, al contrario di quanto sostiene la teoria del Mandela effect, non siamo persone speciali (viaggiatori inter-dimensionali o catalizzatori di ricordi di altri universi), ma anzi siamo molto prevedibili, soprattutto negli errori. Inoltre, a concorrere all'effetto vi sono la suggestione e le aspettative, proprie ed altrui, sui ricordi: venire a sapere della convinzione altrui che Mandela sia scomparso nel 1980 desta in noi incertezza; spesso, quando più individui raccontano la stessa versione dei fatti, siamo tentati a non dar loro torto.

Infine, se gli scettici del subreddit sostengono fermamente che il frutto della propria memoria appartenga a una realtà diversa da quella presente, ciò è solo dovuto al fenomeno della dissonanza cognitiva: il trovarsi faccia a faccia con una realtà che squalifica le proprie credenze può essere stressante o anche doloroso e molti soggetti, invece di accettare la cosa, si fossilizzano sulla loro prima ipotesi, diventando impermeabili alle critiche, lo si può constatare anche nella vita di tutti i giorni quando al supermercato si incontra una persona anziana che litiga con la cassiera continuando a sostenere, non ostante l'evidenza, che il prodotto che lei ha comprato era in sconto o, per casi più clamorosi, basta pensare alle sette apocalittiche che preannunciavano la fine del mondo nel 2012, e che, nonostante l'evidente infondatezza di tale supposizione, tutt'ora continuano la loro predicazione.