Strani impulsi radio sono stati recepiti in Canada con un nuovo telescopio. Forse si tratta soltanto di un fenomeno naturale, ma gli astrofisici lasciano la porta aperta anche a possibili forme di vita extraterrestri. Non è la prima volta infatti che vengono rilevate simili onde radio, chiamate fast radio burst.

Sei misteriosi impulsi rilevati dal telescopio Chime

Sono stati ben sei gli impulsi recepiti. Con una durata di pochi millesimi di secondo, per la seconda volta nella storia dell'astronomia abbiamo rilevato qualcosa del genere.

Provenienti da una galassia distante ben un miliardo e mezzo di anni luce, sono stati "avvertiti" in Canada, dal telescopio di nuova generazione chiamato Chime.

Quest'ultimo è stato costruito proprio con il chiaro intento di studiare questi fast radio burst, misteriosi sussulti radio rarissimi, provenienti da luoghi remotissimi del cosmo.

Fino ad oggi ne erano stati registrati solo poche decine nell'arco dieci anni, ma Chime ha rivoluzionato questi valori. Nei suoi primi mesi di lavoro ne ha già rintracciati ben 13, di cui uno in particolare (quello di cui stiamo parlando) è il secondo nella storia a presentare una rapidissima ripetizione (6 impulsi, appunto).

UFO, pulsar o buchi neri

Appena un anno fa proprio un astronomo italiano, Daniele Michilli, era riuscito a conquistarsi la copertina di Nature con uno studio con cui si dimostrerebbe che un fast radio burst può essere prodotto da una pulsar, una stella di neutroni rotante, che divora materia (spesso vicina a un buco nero o a una supernova).

Gli scienziati non si sbilanciano però su cosa possano essere questi nuovi impulsi. Probabilmente sono fenomeni naturali legati a stelle morenti, ma alcuni non possono fare a meno di pensare addirittura a civiltà aliene che starebbero cercando di comunicare.

I dubbi su questi segnali potranno forse essere risolti proprio da Chime, un telescopio costruito con il solo intento di studiare simili fenomeni.

Ingrid Stairs, membro del team Chime e astrofisica alla University of British Columbia, ha spiegato che Chime mappa ripetutamente tutto l'emisfero settentrionale, proprio per studiare i segnali più ripetitivi. Qualora si trovassero punti del cielo da cui provengono molti più impulsi, questo telescopio permetterà di studiare accuratamente cosa sono e, poi, si potrà provare a capire se si tratta di buchi neri, pulsar o extraterrestri.